Il nuovo scontro tra i due leader politici riguarda i rifiuti, o meglio gli inceneritori. Matteo Salvini ha affermato al Corriere del Mezzogiorno: “Bisogna capire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia“. Ha poi aggiunto che l’emergenza potrebbe scattare quando a metà gennaio l’inceneritore di Acerra andrà in manutenzione.
Non si è fatto aspettare Di Maio, che ha scritto su Facebook: “La Terra dei Fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali, provenienti da tutta Italia. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di governo“. Parole durissime da parte del leader grillino. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico: “La parola inceneritore non dovrebbe essere più usata: rappresenta una tecnologia obsoleta e dannosa, protagonista di un passato che andrebbe superato“.
Il dibattito è proseguito con Salvini, che ha risposto: “Io sono per costruire e non per i no, perché con i no non si va da nessuna parte. Questo vale soprattutto per gli enti locali, penso a tutti quei sindaci e alla stessa Regione Campania che ha sempre detto no, no, no e i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire alla camorra?“. Ancora su Facebook è arrivata la pronta risposta di Luigi Di Maio: “La camorra ha investito sul business degli inceneritori. Questo è il passato che non vogliamo più. Il futuro che vogliamo in tutta Europa è senza inceneritori e senza camorra“.
