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All’ora di pranzo non c’è tempo per i profughi

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Ieri, Salvini ha fatto sbarcare, all’aeroporto militare di Pratica di Mare, ben 51 migranti arrivati dal Niger e accompagnati in Italia grazie a un corridoio umanitario aperto dal Viminale.

Lo stesso Salvini ci ha tenuto a sottolineare l’incidente, in cui sono incorsi i parlamentari europei: “Mentre il Governo Italiano accoglie ufficialmente immigrati che scappano davvero dalla guerra, a Bruxelles i parlamentari europei del PPE (Partito Popolare Europeo) e del PSE (Partito del Socialismo Europeo) corrono per andare a pranzo e in Aula fanno mancare il quorum per istituire i visti umanitari, cioè quei corridoi umanitari che tanto desideravano. Questa è l’ennesima ipocrisia di un’Europa incapace di affrontare i problemi e che non può dare lezioni all’Italia. Noi tiriamo dritto. E passiamo dalle parole ai fatti“. Dunque Salvini si prende una bella rivincita nei confronti dei popolari e dei socialisti, che ogni giorno gridano all’allarmismo populista.

La questione può essere qualificata di genere comico perché configura un ribaltamento delle parti. L’incertezza e l’ipocrisia dell’Europa, ormai vecchia, permettono a Salvini di vantarsi sui social per aver agito a favore di vittime provenienti dall’Africa. Il successo ottenuto è la dimostrazione che il leader della Lega sa allontanare abilmente le critiche e le accuse nei suoi confronti, aggirando la descrizione negativa del suo personaggio.

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