Mugnano di Napoli: Se la Maggioranza che sorregge (o almeno per ora non manda a casa) il sindaco di Mugnano Luigi Sarnataro piange, l’Opposizione di certo non ride, anzi è forse la grande assente in questi tre anni di “rivoluzione culturale” messa in atto dalla coalizione di centrosinistra a guida Pd.
I pochi che in passato hanno alzato di qualche decibel la voce cercando di smascherare le operazioni di Sarnataro e company sono stati solo Ezio Micillo, Genny Santopaolo e Vincenzo Cardone. Oggi, però, anche i tre sembrano completamente silenti. Forse sono stanchi di iniziare battaglie contro i mulini a vento, manco come il migliore dei Don Chisciotte della Mancia, o forse hanno capito che mai troveranno nei loro colleghi (tra i banchi dell’Opposizione) la spalla giusta per poter iniziare seriamente il processo di sfiducia verso Sarnataro.
A volte sembra che ci sia più voglia e intenzione di destabilizzare l’ambiente del Consiglio Comunale nella Maggioranza che nell’Opposizione. Divide et impera, e’ questo il motto scelto dal sindaco di Mugnano che, forse, forte della debolezza o dello strizzare l’occhio da parte di alcuni consiglieri comunali della Minoranza tiene a bada (quando le richieste di fanno troppo pressanti o eccessive) i suoi uomini. L’obiettivo è restare in sella alla poltrona dell’ufficio al secondo piano di Piazza Municipio ancora un po’. Manca poco alla fine del mandato, se tutto andasse bene si voterebbe nell’estate del 2020. Ma Il silenzio dell’Opposizione è colpevole, ingiustificato e assordante e certamente prima o poi né dovranno rispondere all’opinione pubblica che chiede spiegazioni su certi comportanti e che di sicuro al prossimo giro di elezioni se ne ricorderà.