ROMA – Il Tribunale Federale Nazionale dà ragione al Chievo e riconosce l’improcedibilità per un errore tecnico della Procura Federale: il processo a carico del club veneto non si celebrerà ora e le carte torneranno in mano al procuratore Pecoraro. Per il Chievo è una vittoria, perché ha la certezza di disputare il prossimo campionato di A, scontando poi a stagione in corso un’eventuale penalizzazione. Il TFN ha dunque accolto in pieno l’eccezione di improcedibilità sollevata dall’avvocato Luciano Ruggiero Malagnini, che aveva scovato un vizio procedurale: la Procura non aveva ascoltato la difesa del Chievo prima di procedere al deferimento perché la richiesta era arrivata dopo i 10 giorni, intesi dalla procura come termine perentorio ma, in base a una precedente sentenza, da intendersi solo come ordinatori. Il TFN non ha potuto che uniformarsi a quel precedente verdetto (che all’epoca era stato favorevole alla Procura) e dunque rinviare tutto alla Procura. Che ora dovrà riformulare il deferimento, ovviamente accogliendo la richiesta del Chievo di essere ascoltato prima del rinvio a giudizio. A questo punto, anche considerando un eventuale appello della Procura, i tempi si dilaterebbero e il processo non inizierebbe in tempo per arrivare a un verdetto definitivo prima dell’inizio del campionato di Serie A. Da Codice di Giustizia Sportiva, continuano intanto a scorrere i 90 giorni di tempo dal deferimento (il primo, datato 25 giugno) al verdetto: oltre quel limite l’azione disciplinare non sarebbe più esercitabile e interverrebbe l’equivalente della prescrizione.
Fonte: Corriere dello Sport.it