ROMA – A viso aperto, tra gol e errori, Senegal e Giappone si prendono un punto a testa e inguaiano Polonia e Colombia, ancora più sotto pressione: se una delle due perde, sarà inevitabilmente eliminata dalla competizione. A Ekaterinburg finisce 2-2, con gli africani avanti due volte e per due volte raggiunti dai Samurai di Nishino, bravo a indovinare il cambio Honda, decisivo nel fissare il risultato.
INUI REPLICA A MANE’ – Il Senegal la sblocca subito, grazie ad una pressione offensiva irresistibile: il cross è di Wague, la conclusione è dell’altro terzino Sabaly, Kawashima sbaglia l’intervento e di pugno spedisce il pallone sul ginocchio di Mané, velenoso nel farsi trovare sottoporta per l’1-0 di rapina. La reazione giapponese sbatte contro il muro Sané-Koulibalyed è tutta in un siluro di capitan Hasebe respinto da Osako; dall’altra parte Ismaila in mezza rovesciata va vicino al raddoppio.
ATTACCO SULLE FASCE: E’ 2-1 SENEGAL – Dopo Niang, è Inui a finire sul taccuino di Rocchi per fermare Sarr lanciato a rete. Mancano meno di venti minuti, il Senegal manovra sulla sinistra con Mané che trova Sabaly in area: veronica e cross rasoterra del terzino che Niang sfiora ma che arriva sul destro dell’altro laterale africano, Wague, che di potenza scarica in rete il nuovo vantaggio. Di nuovo gli esterni decisivi, la chiave della manovra offensiva del ct Cissè, con il numero 22 che diventa il più giovane africano della storia a segnare in una Coppa del Mondo (19 anni e 8 mesi).
HONDA ENTRA E PAREGGIA! – Nishino a questo punto si gioca il tutto per tutto: dentro Honda per Kagawa e Okazaki per Haraguchi, nel mezzo un tiro a botta sicura di Osako in area viene respinto con il ginocchio da Sané. La palla carambola poi sul braccio del difensore ma Rocchi lascia giustamente correre. Passano pochi minuti e il Giappone pareggia di nuovo: N’Diaye esce a vuoto su un cross, Inui rimette al centro trovando Hondae il suo sinistro spietato che elude anche l’ultimo tentativo disperato di Sané. E’ il gol che – ultimi cambi nel finale a parte – chiude il match, con l’ex Milan che entra nella storia del suo Giappone: mai nessun giocatore era andato a segno in tre diverse edizioni della Coppa del Mondo.
Fonte: Corriere dello Sport.it