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AFRAGOLA. Tuccillo preso dalle elezioni lascia Cristo fuori dal Comune ed entra nella storia

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AFRAGOLA – Giorni frenetici questi per chi si è lanciato nella campagna elettorale e questo lo sapeva bene il sindaco uscente visto che quella del 2013 l’ha visto vincitore, ma forse quello che non aveva messo in conto è il fatto che per lui l’impegno, stavolta, doveva essere doppio, perché da un lato deve continuare a fare il sindaco con la fascia tricolore al petto e su questo galeotti furono quei voti di Perrino e Di Mauro in Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione del bilancio e dall’altro lato condurre la campagna elettorale così come fanno anche i suoi avversari e i circa 400 candidati.

Invece il sindaco ha smesso di amministrare già alcuni mesi fa, laddove avesse mai cominciato, viste le condizioni della città. Il clou, a meno di altre sorprese, lo raggiunge ieri pomeriggio in occasione della processione del Corpus Domini quando all’arrivo consueto, così come accade da secoli, alla chiusura della processione quando il corpo di Cristo deve raggiungere il loggione centrale del palazzo comunale, la folla accorsa in processione, i fedeli, i candidati di tutti gli schieramenti, il Presidente del Consiglio Antonio Pannone compreso il sindaco trovano le porte del Comune chiuse impedendo l’accesso del Corpus Domini alla casa comunale. Paradossale, non si sa se è stata una dimenticanza, una divergenza di competenze o semplicemente un boicottaggio dall’interno della fazione tucciliana. Fatto sta che un affronto del genere il Corpus Domini, ad Afragola, non l’ha mai ricevuto. Afragola da sempre popolo di fedeli e credenti, legato alle sue tradizioni, ieri per colpa di un sindaco distratto è rimasto ferito nel proprio intimo, nella propria identità.

Fu così che il sindaco Domenico Tuccillo entrò nella storia afragolese, fu il sindaco che rimase Cristo fuori le porte del comune impedendogli di entrare. Così si dirà tra qualche anno, visto che a memoria d’uomo questa cosa non è mai accaduta.

E non è solo questo, l’incapacità amministrativa non si misura solo dal fatto che magari un sindaco possa dimenticare le tradizioni di una città che amministra, ma sta anche nell’organizzazione dei servizi e fare in modo che al cittadino non manchi di nessun tipo in nessun periodo dell’anno. Infatti così come per la religione, un’altra cosa a cui sono molto legati gli afragolesi è il culto dei propri cari estinti. A quanto pare Tuccillo di quest’aspetto, si pensa, che non se ne occupi in maniera molto oculata, visto che per l’appunto ieri, di domenica, i morti al cimitero erano nel buio totale con le luci perpetue completamente spente. È un problema annoso il Cimitero al quale il sindaco uscente, in questi lunghi cinque anni, non ha saputo arginare. Una volta si presenta, così come affermato da Vincenzo Concas nei nostri studi webvisivi, con un project financing per farlo gestire interamente da privati, un’altra volta si scopre che l’azienda che fa manutenzione all’interno del cimitero non ha ne i requisiti e ne il contratto che gli permette di espletare tale servizio.

Insomma una vero e proprio generatore di disservizi l’amministrazione Tuccillo solo se si vuole pensare anche allo sfascio che ha prodotto all’interno della macchina burocratica. L’era Tuccillo ha ridotto il corpo di Polizia Locale ad avere un solo agente che si occupa di materia edilizia, nessun agente che si occupa di ambiente, portando l’ufficio ambiente, eccellente e funzionale fino all’epoca di Iavarone assessore, a due elementi con poche cose da sbrigare. L’ufficio condono e abusivismo edilizio, anche se si trova in una struttura nuova, ad esso viene riservato gli ambienti meno energetici dell’immobile, per non parlare, anche qui del personale ridotto all’osso. Insomma, non si sa se volontariamente o involontariamente, Tuccillo ha disintegrato tutti gli uffici di controllo a partire da quello dell’edilizia per finire a quello dell’ambiente, oltre alla decimazione del corpo della Polizia Locale. Praticamente non è stato in grado di rimpiazzare, attraverso concorsi, il personale che via via andava in pensione.

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