Gli storici romani hanno chiamato Clades Variana (la disfatta di Varo) quella battaglia che fu combattuta a Teutoburgo nel 9 d.C. tra l’esercito romano e alcune tribù germaniche. In quel periodo si pensava che la Germania fosse diventata a tutti gli effetti una provincia romana dopo la guerra di conquista vinta da Tiberio, allora Augusto decise di inviare un uomo con l’intento di “romanizzare” i nuovi sudditi. Per non far sentire minacciati i barbari, fu mandato un burocrate piuttosto che un generale, l’uomo in questione era Publio Quintilio Varo. Il politico romano iniziò, però,a trattare i sottoposti con disprezzo, alimentando nelle tribù germaniche l’odio nei confronti dei conquistatori, fu così organizzata una rivolta. A capo delle truppe ausiliarie romane c’era Arminio, principe dei Cherusci, che si era arruolato anni prima nell’esercito romano. Il nobile barbaro, preso dal senso di patriottismo, decise di aiutare il suo popolo e spinse le tre legioni comandate da Varo in un’imboscata. Nella foresta di Teutoburgo c’erano ad attenderli circa 25000 germani che sterminarono le legioni romane approfittando dell’effetto sorpresa. Avendo subito la pesante sconfitta, Publio Quintilio Varo si tolse la vita per mantenere l’onore. Da allora l’esercito romano non riuscì mai più ad attraversare il Reno, che divenne il confine nord-orientale fino alla caduta dell’Impero.
L’aver tradito Roma rese Arminio un eroe per i Germani, ed è ancora considerato tale dai Tedeschi.