AFRAGOLA – Ieri sera si è tenuta una riunione tra gli esponenti del centrodestra. Il tema della serata era: “Mozione di sfiducia al sindaco Si o No?”. A far pendere l’ago della bilancia verso il Si potrebbero essere solo le firme di Nicola Perrino e Carmine Di Mauro poste su tale mozione, laddove venisse presentata in aula. Infatti, a quanto pare il centrodestra è abbastanza compatto a sfiduciare il sindaco Tuccillo, coloro che invece dovrebbero dimostrare la loro fedeltà o infedeltà sono solo i due dell’UDC che in maniera del tutto autonoma hanno pensato bene, uno di dare le dimissioni da Presidente del Consiglio senza dare spiegazioni e l’altro preso accordi per far dimettere il suo assessore Polito all’insaputa del terzo elemento del gruppo Gennaro Castaldo.
Ma quanto dura e verso chi la fedeltà del duo Di Mauro-Perrino? Dal punto di vista di Tuccillo, tutto si può dire fuorché i due siano rimasti fedeli al primo cittadino e quindi al progetto politico portato avanti per cinque anni. Al contrario invece i due moderati si possono considerare fedeli verso quella frangia di centrodestra alla quale, già da diverse settimane hanno intrapreso un discorso politico e di futura alleanza. Ma siamo sicuri che i due soggetti – Perrino e Di Mauro – siano soggetti affidabili? E’ la prima volta che a pochi mesi dal fine mandato lasciano la nave su cui erano imbarcati per salparne con un’altra?
Tutti gli afragolesi sanno benissimo che Nicola Perrino, quello che ha fatto con Tuccillo, cioè dare le proprie dimissioni senza spiegazioni, l’ha fatto già in passato ai danni di Nespoli e ciò fa pensare che se questo è il suo modo di fare politica, non disdegnerà di farlo di nuovo, visto che a una certa politica interessa solo i progetti vincenti e non il loro contenuto.
Entrando nei meriti invece, la cosa che lascia perplessi è sapere con quale lista Nicola Perrino intende appoggiare il progetto di centrodestra, ma poi quale progetto di centrodestra, quello di chi? Partendo dal primo quesito è difficile pensare che, al di là delle dichiarazioni di campagna elettorale fatte dal segretario nazionale di UDC ad Afragola nei giorni scorsi, la lista “Noi con l’Italia” sia affidata all’ex Presidente del Consiglio afragolese, visto che i suoi riferimenti sovracomunali sono stati tutti “trombati” alle scorse politiche. È più facile pensare che la lista possa essere data a Gennaro Castaldo che attualmente detiene la segreteria cittadina e il coordinamento provinciale. Per quanto riguarda il progetto del centrodestra, anche qui c’è un interrogativo grande quanto una casa, visto che allo stato attuale lo si vede spaccato in tre fazioni. Da un lato ci sono i cosiddetti nespoliani, che vada come vada, solo per esserci sempre stati, vorranno sempre dire la loro, ma anche come giusto che sia. In mezzo ci sono i giovani di Antonio Caiazzo e della nuova formazione di Forza Italia. E dall’altro lato un’altra frangia, quella che più ha intensificato i rapporti con Perrino e Di Mauro che fa capo a Enrico Esposito. Ecco perché è sempre più difficile pensare ad un centrodestra unito nel progetto e nelle idee, visto che ogni frangia appena menzionata, all’interno ha presente uno o due elementi che covano sogni di gloria e quanti più ne sono, più sarà difficile trovare una sintesi.
Oltre tutto questo c’è da dire che tra questi gruppi c’è anche chi auspica a un “Tutti dentro” compresi i delusi da Tuccillo del centrosinistra. Infatti da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, c’è qualche consigliere di minoranza che sta facendo da collante tra il centrodestra unito e la parte dissidente del centrosinistra, poiché l’obiettivo di questi è quello di vincere le elezioni amministrative al primo turno evitando spiacevoli sorprese al ballottaggio. Ovviamente questo principio fa notare una cosa non di poco conto. Se all’interno del centrodestra c’è qualcuno che si pone quest’obiettivo è perché evidentemente sa di non avere quasi nulla in mano e che le liste che si stanno formando sono per la maggior parte vuote di consensi, ecco perché talvolta si sceglie di puntare sulla quantità e non sulla qualità del progetto.