NAPOLI – “Non consentirò mai che questa città possa fallire per un debito del 1981”. Lo dice il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, durante il consiglio comunale, riunito in via Verdi. “Da qui a qualche giorno istituiremo un osservatorio sul debito”, annuncia il primo cittadino, “se ci sono debiti che sono odiosi e ingiusti e non li riconosciamo, vanno accantonati”. “Qua si da un immaginario di città in default ma a livello nazionale Napoli rappresenta un esempio, siamo riusciti a fare tante cose”, afferma il primo cittadino. “Oggi sono io che chiedo”, aggiunge de Magistris, “vogliamo sapere se nel Parlamento e nel Governo ci sono forze politiche che sostengono non de Magistris ma l’Anci. Siamo impegnati a fare tutto quello che abbiamo sottolineato alla Corte dei Conti, al Parlamento e al Governo”.
Il numero uno di Palazzo San Giacomo chiede alle deputate Carfagna e Valente, che siedono in consiglio comunale, ” di portare in Parlamento l’istanza di rimodulazione del debito per dare forza ai sindaci e agli amministratori locali”. “Al di là del tono british io sono indignato perché ancora non arrivano le norme”, sottolinea il numero due dell’Anci. Rivolgendosi all’aula l’ex pm dice: “Vi ringrazio per i toni morbidi ma le parole erano pesanti. Se pensate di fare sforzi che non serviranno a salvare Napoli, evitate di fare sforzi, Napoli si salva da sola. Quello che chiediamo come Anci è legittimo, elemosine non ne vogliamo”. “Se non arriva una risposta sufficientemente forte ne va della tenuta democratica del Paese, un conflitto sociale di grosse dimensioni”, conclude il sindaco. “Attendo con fiducia, senso istituzionale ma con una pazienza che ormai è andata oltre”