NAPOLI – “L’esito del lungo incontro avvenuto questa notte al Comune di Napoli è la cronaca di un disastro annunciato. Non poteva essere altrimenti atteso il flop delle precedenti misure di risanamento approvate con Delibera di Giunta Comunale n 23 a marzo da questa Amministrazione Comunale. Il documento consegnato ieri, durante la riunione, è sostenuto, secondo una nostra personale analisi, da limitate risorse economiche e dal “bancomat” di tagli sul costo del lavoro attuato sotto forma di esuberi, da gestire con mobilità verso altro operatore, condizionato dall’ultimatum posto dagli azionisti sull’accettazione delle misure a breve termine contenute nel documento, pena il fallimento dell’Azienda.
Scarne le prospettive di un serio piano di sviluppo integrato del trasporto pubblico su scala metropolitana che metta insieme ANM e CTP”, cosi una nota dell’Usb. “Il “verbale di confronto” partorito ieri sera, seppur ritenuto da tutti un documento che costituisce la base di partenza utile per la definizione della vertenza in atto ha convenuto la necessità di rinviare il necessario approfondimento sulle tematiche a lunedì 9 ottobre. L’Usb continua a ribadire che l’alternativa esiste e che si chiama intervento diretto dello Stato, come già avvenuto per altre aziende del TPL regionale. La politica e le istituzioni devono fare in modo che il Piano Strategico Aziendale sia un reale progetto di rilancio e non un accompagnamento alle politiche di privatizzazione e speculazione del settore”