AFRAGOLA – Nella giornata di ieri si è svolto il Consiglio comunale, quello uguale a quello di Lunedì scorso, ripetuto perché non fu formalizzata con la delibera la surroga di Giuseppe Cerbone. Dal punto di vista della cronaca c’è da registrare che la surroga è stata possibile deliberarla grazie alla magnanimità dell’opposizione che non ha fatto mancare il numero legale viste le numerose assenze in maggioranza. Con l’arrivo in ritardo di alcuni consiglieri quali Nicola Perrino e Raffaele Falco e grazie alla presenza, ormai sicura, dei tre di “A viso Aperto” è stato possibile approvare i debiti fuori bilancio, votati dai soli consiglieri di maggioranza presenti -praticamente solo i moderati, insieme a Perrino e Raffaele Falco– mentre la maggioranza si è assentata nel momento della votazione.
A questo punto corre l’obbligo porre l’accento sull’indiscusso appoggio che i moderati continuano a dare al primo cittadino Domenico Tuccillo che ormai ha abbandonato il compito di fare politica per la città che rappresenta per dedicarsi 24h su come fare per restare in piedi fino a fine consiliatura e fino ad oggi gli è stato possibile solo grazie ai moderati di “A viso Aperto” il gruppo del consigliere Gennaro Giustino, l’Udc del Presidente Nicola Perrino e l’indipendente Raffaele Falco, visto che il sindaco di Afragola col suo modo di operare ha portato allo sfascio totale il proprio partito facendolo subire anche un commissariamento di segreteria.
Con questa premessa si vuole far capire ai nostri lettori che quando si parla di fallimento Tuccillo, in realtà non è solo il fallimento di una singola persona, come più volte lascia intendere chi ancora in Assise regge in piedi questa consiliatura, ma la mala gestio dell’amministrazione Tuccillo è principalmente imputabile ai moderati di maggioranza, in primis proprio al gruppo di “A viso Aperto” che esprime addirittura due assessori in giunta Giovanni Giglio vicesindaco e assessore alle politiche sociali -settore molto discusso nell’ultimo periodo- ed Emilia Forte assessore alle Politiche del lavoro e alle Pari opportunità. Con questo per far capire il peso che ha questo gruppo nelle decisioni sia in giunta che in consiglio. A questo punto diventa anche inutile la farsa che a volte il capogruppo Gennaro Giustino mette in atto quando, in consiglio, vuole apparire critico nei confronti del primo cittadino su questioni demagogiche per poi prendersi i meriti insieme al sindaco sulle questioni che meritano un plauso.
Ormai i moderati di maggioranza appaiono poco credibili specialmente quando in più di un’occasione il consigliere Gennaro Giustino, tenta di sollevare quella questione morale, che poi nei fatti la applica solo nelle critiche ai consiglieri che più gli fanno comodo e lo dimostra il fatto che più di una volta in Assise Pubblica il consigliere moderato ha attaccato la consigliera Cristina Acri, facendo leva su alcuni episodi che facevano parte della sua vita privata e professionale, sollevando quasi un “caso morale” per poi non disdegnare di sedersi al suo stesso tavolo con la speranza di formare una coalizione alternativa al centrodestra, visto che con molta probabilità il sindaco Tuccillo si ritirerà a vita privata e difficilmente si metterà in gioco con il rischio di collezionare una magra figura. Allora, premesso che per noi tutti i consiglieri che siedono nell’Assise Pubblica di Afragola, sono persone perbene e degne di quel ruolo, poiché Minformo è sempre stato garante sotto questo punto di vista, la questione è: laddove Cristina Acri cedesse alle avances di Gennaro Giustino su un’ipotetica alleanza, per il consigliere moderato la consigliera porterebbe comunque quell’etichetta di “caso morale” o solo per il fatto di appoggiare le sue idee, improvvisamente la Acri farà un bagno nell’acquasanta?
Ecco queste sono le contraddizioni che caratterizzano il consigliere Gennaro Giustino, infatti per quel poco che il sottoscritto lo conosce si può asserire che talvolta, in Consiglio comunale il consigliere moderato si faccia prendere un po’ la mano dalla passione e spesso poi sfora in affermazioni che lo mettono in difficoltà, visto che poi in un futuro prossimo sarà costretto a confrontarsi con quei polveroni che lui stesso in Assise ha sollevato. Per restare poi in tema di legalità e trasparenza noi vorremmo tanto sapere, e questo magari lo chiediamo ai diretti interessati, che mezzi avranno usato i moderati affinché il consigliere Raffaele Falco rinunciasse alla sua richiesta di avere almeno un’espressione in giunta? Tutti ricordiamo il tentennamento del consigliere indipendente al momento della votazione sul bilancio, addirittura lo stesso Falco era diventato l’ago della bilancia e poi improvvisamente, tutto si è messo a tacere e chissà con quali mezzi.
Per restare nel tema del doppiopesismo, fermo restando che per noi tutti sono innocenti fino a prova contraria, come mai per il consigliere Gennaro Giustino, tutti i consiglieri che stanno all’opposizione e che hanno solo sfiorato qualche interrogazione da parte della magistratura o sono stati solo interessati in via marginale da qualche inchiesta sono per lui oggetto di enorme “questione morale” mentre invece al consigliere Falco, innocente anch’egli, non è stato riservato lo stesso trattamento? Forse perché faceva parte della sua stessa parte politica? Quindi per il consigliere moderato si è colpevole solo se non la si pensa come lui? Questi sono i dubbi che ci assalgono quando cominciamo a vedere come cambia in fretta la geografia politica in un paese, ma soprattutto come cambiano in fretta le idee sulle persone a seconda delle coalizioni che si vanno a formare.
Un altro caso misterioso che riguarda sempre il consigliere moderato Gennaro Giustino, riguarda un commento lasciato sotto un articolo della nostra testata, lasciato da un’autorevole firma giornalistica nonché avvocato Giuseppe Caputo che attualmente ricopre il ruolo di membro OIV (Organo interno di valutazione) al Comune di Caivano. All’interno del commento vengono fatte delle domande alle quali noi di Minformo non sappiamo dare risposte ma che sollevano enormi dubbi sul ruolo del consigliere Gennaro Giustino sul territorio caivanese. La prime domande che fa l’avvocato sono le seguenti: “Il mio amico consigliere Gennaro Giustino è lo stesso con il quale durante il primo anno di amministrazione (Monopoli ndr) tutti dialogavano tranquillamente? E’ lo stesso con il quale, non solo Ponticelli, ma tanti altri si incontravano?” A questa prima serie di domanda, davvero non sappiamo dare risposta, ma quello che ci domandiamo, visto che riconosciamo l’autorevolezza di una firma come quella di Caputo che quando scrive non lo fa mai a caso, perché un consigliere di Afragola si dovrebbe intrattenere con dei consiglieri di Caivano, in primis con Ponticelli? A meno che, visto che Gennaro Giustino esprimendo un assessore alle politiche sociali in giunta ad Afragola e quindi avendo acquisito più esperienza in quel ramo, non venga visto dal Ponticelli come un punto di riferimento per chiedere consigli su quel tipo di argomento, essendo il consigliere forzista molto interessato alle Politiche sociali. Tanto è vero che, da indiscrezioni raccolte da Minformo, pare che il pomo della discordia tra il sindaco Monopoli e il consigliere Ponticelli sia stato proprio quello delle Politiche sociali.
Commento di Giuseppe Caputo
Un’altra domanda che fa Caputo e che ci lascia spiazzati è la seguente: “Gennaro Giustino è il leader della lista in cui purtroppo non è stato eletto l’ottimo nostro assessore al bilancio?” (Giovanni Casillo ndr) Cosa vuole lasciar intendere il membro OIV di Caivano che forse il moderato afragolese abbia inciso pure nelle decisioni del sindaco Monopoli nel far delegare al Bilancio caivanese il suo ex candidato? Allora se è questo che vuole sapere da noi il giornalista avvocato, c’è bisogno che qualcuno indaghi sulle deleghe fatte dal primo cittadino caivanese, ma soprattutto indaghi anche su ciò che Caputo domanda nei quesiti più importanti del suo post quando scrive: “Il consigliere Giustino è l’amico di un’ottima ditta che ha svolto lavori a Caivano per la prima volta con l’ottima amministrazione Monopoli?” e ancora “L’avvocato e ottimo collega Loreto che ebbe l’onore e l’onere di assumere la difesa del Comune, grazie ad un incarico di giunta, è ancora il cognato del mio amico Gennaro Giustino?”. Troppi dubbi assalgono dopo queste domande fatte dall’avvocato Caputo, qual era la ditta di cui parla l’avvocato? Qui è obbligatorio che qualcuno risponda alla domanda di Caputo, visto che oltre ad essere uno stimato avvocato è anche membro dell’organo interno di valutazione del Comune di Caivano, quindi una voce autorevole, perchè Caputo parlando di Gennaro Giustino parla anche di una ditta che ha svolto lavori a Caivano? Quindi l’amministrazione Monopoli non ha assegnato quell’appalto dietro bando pubblico? Ma soprattutto il cognato di Gennaro Giustino non è stato meritevole di quell’incarico?
Insomma nel momento in cui si è cominciato a parlare di asse Caivano-Afragola, come ha cominciato a fare il consigliere Biagio Montefusco di Afragola, troppe volte esce fuori il nome di Gennaro Giustino. Siamo sicuri che il consigliere moderato sappia rispondere meglio di noi alle domande di Giuseppe Caputo e che nell’interesse collettivo di Caivano ed Afragola possa quanto prima fare chiarezza su quanto chiede l’avvocato membro dell’OIV caivanese.