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CAIVANO, Forza Italia redige un documento zeppo di demagogia per mascherare il “ricatto” al sindaco

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CAIVANO – Sabato 24 Giugno 2017 i quattro consiglieri dissidenti di Forza Italia Gaetano Ponticelli, Cinzia Buonfiglio, Giuseppe Mellone e Lorenzo Frezza, redigono un documento dove descrivono tutte le criticità della gestione Monopoli delle quali loro sollevano dubbi e per le quali, secondo questo documento, sarebbero in disaccordo con il primo cittadino.

Secondo quanto c’è scritto in questo documento, i quattro consiglieri lamentano una guida autocratica del sindaco Monopoli e una scelta non giustificata poi dai fatti della giunta tecnica, accompagnata da una mai partita cabina di regia promessa dal primo cittadino. Per far leva sull’opinione pubblica i consiglieri dissidenti formano una lista di criticità che si trasformano in motivazioni secondo le quali, in accordo con il sindaco, dovevano avallare la scelta di tornare ad una giunta politica, assessori scelti tra la politica caivanese mai delegati dal sindaco, perché, stando sempre al documento, sono mancati incontri diretti con Monopoli in alcuni casi e in altri casi, si è messo il cognato del sindaco Nicola Ambrosio segretario della lista Idea Nuova a fare ostruzionismo. Messa così il sindaco Monopoli appare come un mostro autocratico e dittatore, ma andiamo a leggere tra le righe, tenendo conto anche di cosa prescrive la legge e come intendono la politica dalle nostre parti.

Stando alle nostre indiscrezioni e come anche largamente descritto nelle nostre pagine, la realtà non è mai quella che i politici tentano di dare in pasto all’opinione pubblica, anche perché le criticità esposte nel documento, in realtà sono problemi annosi di Caivano, e allora perché mettere nero su bianco solo oggi? Ma andiamo per gradi: ogni qualvolta che Forza Italia redige un documento è per far pressioni sul primo cittadino a riguardo la giunta, il primo fu redatto per passare dalla giunta politica alla giunta tecnica (il contrario di quello chiedono oggi ndr), in realtà le scelte del primo cittadino non sono mai piaciute ai dissidenti perché i delegati non rispecchiavano mai i nomi preferiti dai consiglieri azzurri. Quindi se è lecito e normale che un primo cittadino eletto in una coalizione di otto partiti, deve solo e sempre avallare le richieste di un solo partito, anche se è il suo partito di appartenenza, e anche se il suo partito abbia il “vizietto” di metterlo continuamente in discussione, allora hanno ragione i consiglieri dissidenti a sostituirsi al primo cittadino con continue richieste, ammesso che le richieste si fermassero a quelle scritte nel seguente documento.

Una cosa che taglia la testa al toro è che da quanto scritto in questo documento, pare che i consiglieri forzisti facciano anche un po’ di confusione tra esecutivo e legislativo, infatti se andiamo ad analizzare anche con fatti e memoria alla mano, nessuna delle criticità o problemi sono mai stati portati dai consiglieri nelle commissioni competenti prima e in Consiglio comunale poi. Per fare un esempio di quanto affermato, analizziamo la criticità sollevata sul Teatro “Caivano Arte”, la commissione competente è quella presieduta proprio dal consigliere Lorenzo Frezza che fa registrare il massimo delle assenze, sia nelle commissioni che nei consigli comunali, e a memoria d’uomo non si ricorda una sola commissione convocata dal Presidente Frezza sull’argomento Teatro. In realtà questa commissione è stata immobile per un anno, date le assenze e la noncuranza del suo presidente, solo una volta questa commissione è stata convocata dalla vicepresidente Maria Fusco con Lorenzo Frezza assente, lavori di questa commissione poi fermi al palo nel settore competente. Quindi di cosa vogliamo parlare? Ma veramente i quattro consiglieri dissidenti credono di non essere conosciuti a Caivano? Vuoi che Caivano non sappia quale sia il “vizietto” di Gaetano Ponticelli, unico errore fatto da Monopoli ad imbarcarlo tra i suoi, di scalare posizioni a cominciare dagli albori del suo fare politica con i famosi 150 voti raccattati nell’allora UDC, quando fece pressioni su una consigliera comunale, sua collega di lista, affinché scivolasse in giunta, per far posto a lui in Assise pubblica. Non si sono dimenticati, i caivanesi, neanche di chi è stato l’artefice, con le stesse modalità adottate oggi ed allora, della caduta della giunta Falco.

Ostruzionismo di Nicola Ambrosio? Nel nome della tanto decantata onestà intellettuale perché i consiglieri dissidenti, nel loro documento, non hanno descritto quali erano le loro richieste in giunta? Si sono dimenticati o hanno agito in mala fede? Stando alle nostre vere indiscrezioni, pare che i consiglieri dissidenti, con a capo il consigliere “factotum”, “eroe dei due mondi” -giunta e settori- “Gaetano Garibaldi”, abbiano chiesto tutte le deleghe tecniche, richiesta inaccettabile secondo la legge, visto che non si possono dare tutte le deleghe tecniche in mano ad un solo partito, sarebbero scattati immediatamente controlli dagli organi sovracomunali e dalla Magistratura, tenendo conto anche che Caivano è un comune già sotto osservazione sia per quanto riguarda la conduzione, alquanto discutibile, dei settori che per quanto riguarda i rapporti sospetti di alcuni consiglieri e assessori intrecciati al malaffare. A proposito di quest’ultimi fatti descritti, come mai i consiglieri dissidenti, non hanno mai esposto alla cittadinanza come sono andate a finire le deleghe tecniche della scorsa giunta politica? In paese circolava la voce di alcuni avvisi di garanzia arrivati ad assessori, come mai i paladini della giustizia, non ne fanno menzione e non dicono alla cittadinanza se tale voci erano vere o false e a quale partito appartenessero questi assessori? Stando anche alle indiscrezioni di cui sopra, evidentemente, il vero obiettivo dei dissidenti non è la giunta politica ma è la caduta di Monopoli, visto che finora, da quest’orecchio pare che il primo cittadino non voglia ascoltare, dimostrandosi ancora una volta una persona incorruttibile.

In virtù di quanto descritto, un’altro passaggio del documento non è chiaro. Cosa vuol dire “appoggio esterno”? Un altro modo per continuare a fare pressioni sul sindaco? Se davvero i consiglieri hanno a cuore il bene di Caivano e non stanno lì per interessi personali, allora quanto prima, sempre per il bene di Caivano, trovassero i numeri e sfiduciassero Monopoli, preferibilmente in Consiglio mettendoci la faccia davanti ai tanto “beneamati” concittadini.

Ancora una volta Minformo ha avuto ragione, visto che è l’unico organo di stampa a stare davvero sul pezzo e a testimonianza di ciò che affermo sta nel fatto che quella stampa che davvero si riteneva libera quando affermava che la nostra era di tipo prezzolata, ora resta muta. Dove sono finite quelle testate che affermavano con vigore che tra i consiglieri di Forza Italia e il sindaco era tutto a posto? Adesso un po’ la faccia nella vergogna ce la mettono? Visto che il loro modo di fare verteva solo sul prendere in giro i loro lettori, si può benissimo dedurre che poi questo tipo di stampa tanto libera poi non é. Queste sono le dimostrazioni che a volte la verità, corroborata dai fatti e dallo scorrere del tempo, vale più di un cinquanta euro.

Stando a tutto quanto scritto e visto che il primo cittadino non può da solo reggere il peso del “ricatto”, invitiamo il sindaco Monopoli a parlare chiaro alla cittadinanza e a dirci, realmente come stanno i fatti, illustrare ai caivanesi, chi per tanti anni muove i fili e chi realmente vuole che questo paese non cresca, noi di Minformo mettiamo a disposizione del primo cittadino i nostri studi webvisivi per una diretta, dove si possa fare una volta e per sempre outing sul malaffare caivanese.

 

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