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Sull’accoglienza, gran parte del Movimento, esprime la sua anima…

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Sull’accoglienza, gran parte del Movimento, esprime la sua anima razzista.

Precisiamo, con questo non voglio fare di tutta l’erba un fascio, esistono all’interno del M5S un’alta percentuale di persone per bene, gente che crede davvero  alla sua anima francescana e ai valori fondanti quali  libertà, uguaglianza, dignità, solidarietà, fratellanza e rispetto.

Tutto riportato nello statuto che Grillo ha depositato davanti al notaio Filippo D’Amore che, insieme al “non statuto”, serve al Movimento per esplicare le pratiche della Politica che senza nero su bianco, così come vuole la legge, non  avrebbero potuto essere messe in pratica.

Ma veniamo alla sostanza dei fatti.

La prima avvisaglia si era avuta quando il vicepresidente della Camera Di Maio, sferrò un duro attacco alle ONG che operano nel Mediterraneo accusandole di essere una sorte di taxi per gli immigrati.

“Chi paga questi taxi del Mediterraneo? E perché lo fa? – tuonò in un post sui social – Presenteremo un’interrogazione in Parlamento, andremo fino in fondo a questa storia”.

Anche allora le parole del Vicepresidente alla Camera furono travisate dalla maggior parte dei grillini e si scatenò una vera e propria guerra contro le ONG e i clandestini che avrebbero avuto la colpa di esistere.

Ora, se per le prime la domanda è lecita, mi chiedo cosa c’entrino quei padri di famiglia e quelle mamme con i propri bambini, con gli affari sporchi di noi occidentali che riusciamo a lucrare anche sulla pelle di povera gente che fugge dalle guerre e dalla povertà?

Ovviamente i media, che pure loro devono lucrare, pongono l’accento sulla parte più scabrosa della questione e fanno a gara a mostrare bambini annegati, decine di centinaia di esseri umani costipati in barche grandi quanto una vecchia Fiat 500, e tutto ciò che avrebbe potuto colpire al cuore sia il Movimento che le persone che accoglierebbero anche i cani dalla Cina durante il festival di Yulin.

Bene avrebbe fatto Di Maio a denunciare senza clamore mediatico, che tanto a noi non interessa prendere i voti di chi non ha compreso la “missione” del Movimento.

Invece no, lo annuncia in pompa magna davanti alle telecamere di tutte le televisioni pubbliche e private che, in tempi  non sospetti, avevano rappresentato, sempre per i cinque stelle, il vero demonio che agisce e rende succubi i cittadini della propaganda del sistema.

E pure su questo ci siamo dati “un pizzico sulla panza”.

Dopo breve, un attivista pentastellato, ex candidato nelle fila del Movimento in cittadina a nord di Napoli, ingaggia una sua personale lotta contro le case famiglia che avrebbero avuto la colpa di “infestare” il suo condominio con “queste cose” – così le definisce in un video postato sul suo profilo-  che dovrebbero essere i migranti che hanno diritto all’accoglienza, madri con figli  minorenni al seguito, visto che si tratterebbe di case famiglia.

Anche in questo caso il suddetto “scardinasistema” si nasconde dietro il dito dei numeri e della location poco adatta.

Invia un comunicato stampa alla nostra mail in cui denuncia tutto, Minformo lo pubblica perché usualmente da la voce a tutti, salvo poi vedersi cancellati dalle sue amicizie virtuali e reali, per essersi mostrati un tantino polemici sui modi.

E fa niente, il Movimento, come ha detto lo stesso Di Maio, imbarca di tutto, dai Democristiani ai Komunisti ai Fascisti.

Veniamo ai nostri giorni e al maledetto IUS SOLI.

I grillini al momento della votazione su proposta di legge del PD, escono dall’aula e non votano, ripeto, NON VOTANO.

Non che siano favorevoli o contrari, semplicemente esprimono la loro “non curanza” verso una legge che avrebbe dovuto, finalmente, regolamentare gli aventi diritto. Non propongono emendamenti, nessuna modifica, si comportano nel modo più banale, come i vecchi politici che loro tanto biasimano.

Bambini nati in Italia e assolutamente integrati, ragazzi che parlano perfettamente l’italiano, il napoletano, il genovese e il “padanese”.

E niente, non sono italiani.

Poi è la volta di Fico, colui al quale i napoletani non hanno mai perdonato di aver candidato un certo Brambilla, milanese e Juventino.

“Io lo avrei votato”, annuncia durante una trasmissione radiofonica.

Apriti cielo.

Nel migliore dei casi viene accusato di essere un traditore, uno che non si attiene alla linea dettata dai vertici del movimento, un voltagabbana da tenere d’occhio mentre, in un post su facebook, un altro ex candidato, chiede lumi riguardo la questione e scrive che se fosse per lui il presidente della commissione di vigilanza della RAI, sarebbe già a casa e senza il simbolo del Movimento.

I commenti “stracciano” Fico e portano a galla la vera anima del movimento, di quegli attivisti che usano la valvola di sfogo grillina per dare voce a quello che ritengono un loro diritto primario: sputare veleno su chi non è d’accordo e tenere fede all’ascendente, ancora ben saldo, di una cultura mussoliniana che non si riesce ad estirpare nonostante gli sforzi che gli intellettuali negli ultimi anni hanno profuso.

Certo, alcuni difendono la libertà di parola e altri osano parlare di democrazia interna del Movimento.

Resta il fatto che la maggior parte dei “fedeli” non vuole l’integrazione, non desidera accogliere chicchessia e lo fa tirando anche in ballo quell’Europa che fino a pochi mesi fa era tacciata dagli stessi di essere un’altra bestia nera dello sviluppo italiota.

L’anima francescana del Movimento si è dissolta di fronte all’accoglienza.

Francesco, il Santo, ride a crepapelle pensando al momenti in cui avrà la possibilità di prenderli a cinghiate (anzi a cordonate)  sul sedere.

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