CAIVANO – Riunione di maggioranza. L’ennesima senza soluzione. E volano gli stracci. Ma questa volta, il dato che emerge resta chiaro e conferma, sempre di più, quello che “Minformo” racconta da mesi.
La guerra dei consiglieri Gaetano Ponticelli e Cinzia Buonfiglio contro il sindaco Simone Monopoli è storia vecchia. E il copione si è ripetuto anche durante la riunione di ieri sera (Giovedì). Con toni arrivati alle stelle e qualche offesa di troppo che dimostra quanto il centrodestra abbia selezionato una classe dirigente di bassa qualità. Il dato politico emerso, invece, resta un altro: il resto della maggioranza si è chiusa a riccio a difesa del sindaco Monopoli e del progetto di governo lavorando ad un rilancio dell’esperienza con una giunta politica. Il problema resta Forza Italia. O meglio, una parte di essa. Da un lato Gaetano Ponticelli e Cinzia Buonfiglio, lavorano alla fine della consiliatura ma vorrebbero, attraverso continue provocazioni, indurre Monopoli a dimettersi perché se sfiduciano, di conseguenza, emergeranno i motivi del loro atteggiamento: pretendono il controllo di Politiche sociali, rifiuti e settore tecnico. Aspettiamo che il sindaco Monopoli decida di rompere il silenzio e spiegarlo direttamente alla città prima che sia troppo tardi. Nonostante stia dimostrando, il capo dell’amministrazione, di non accettare ricatti, è pur vero che certe rivendicazioni devono essere spifferate alla città nei tempi utili. In attesa che sia Monopoli a comunicare quello che ormai tutti sanno, resta il problema con FI. Lorenzo Frezza si è lavato le mani, non affonda il colpo contro Monopoli e mette a “bagnomaria” i dissidenti, Giuseppe Mellone, su carta pure il segretario della sezione locale (che fino a prova contraria comprende pure il sindaco), non ne sta uscendo bene perché i documenti del partito non sono firmati nemmeno da tutti i consiglieri comunali (Teresa Fusco ha preso le distanze dal tentativo di “assalto alla diligenza”, ndr) e addirittura alle riunioni non viene invitato nemmeno il primo cittadino. Schizofrenia allo stato puro e voglia di mettere Monopoli in un angolo con il diktat: “O mettiamo le mani nei principali settori del Municipio, oppure vai a casa”. Di peggio non si può.
Ecco perché il resto della maggioranza ha fatto quadrato attorno al sindaco: Idea nuova, Noi Campani e l’indipendente Gennaro Riccio. Addirittura nella quadra proposta a Forza Italia, la soluzione individuata prevede due assessori agli azzurri, uno a Idea Nuova e uno a Noi Campani. Una proposta che vede “Idea nuova” penalizzata con ben 4 consiglieri comunali e una casella nell’esecutivo. A Forza Italia, invece, con 4 consiglieri comunali, come Idea nuova, più il sindaco, andrebbero 2 assessori nonostante i due incarichi all’Ato sono stati “regalati” dal primo cittadino proprio a Ponticelli e Buonfiglio. Che senza il voto di Monopoli non sarebbero esistiti in quella “geografia”.
La riunione si è conclusa con un nulla di fatto. Resta la giunta tecnica nonostante tutti vogliano una soluzione diversa ma la quadra non si chiude perché, come “Minformo” ha sempre scritto, la nomina di assessori politici non è altro che uno strumento che Ponticelli e Buonfiglio vogliono utilizzare per destabilizzare la maggioranza e costringere Monopoli alle dimissioni. Sempre che il sindaco non voglia avallare le mire egemoniche dei due “azzurri” nelle Politiche sociali, nei rifiuti e nel settore tecnico. Una proposta indecente pure perché prima o poi proprio il sindaco racconterà la storia di questi due anni e quanto ha dovuto fare argine nei settori rispetto ad una classe dirigente che purtroppo lui ha candidato e adesso ne paga le pene.
Il sindaco sta facendo tutto bene tranne una cosa: uscisse allo scoperto e raccontasse la verità ai caivanesi. Le telecamere di “Minformo” sono a sua disposizione perché non è possibile che con i problemi di Caivano, con l’emergenza rifiuti, con un dissesto ed una bozza di risanamento da far approvare a Roma e con la maggioranza dei responsabili di settore in guerra con l’amministrazione per la “bonifica” che il capo dell’esecutivo da due anni ha messo in campo al Comune, una città possa restare ostaggio di rivendicazioni di soli due consiglieri comunali che con l’interesse pubblico non hanno nulla a che vedere. Ne vogliamo parlare? Dalla prima emergenza rifiuti, dalle ditte relative alle somme urgenze e cottimi fiduciari, alcune arrivate per la prima volta nella storia dalla vicina Afragola, ai rapporti con imprese e con la “parentopoli” delle Politiche sociali? Dal servizio civile al frazionamento degli appalti per favorire, come scritto dal segretario comunale e dall’Anac, sempre le stesse ditte? Caivano è ostaggio. E ci resterà fino a quando non vi sarà un evento traumatico, come accaduto negli altri Comuni, che possa iniziare a far capire che certi metodi e determinate mentalità in politica non sono tollerati. Né dai cittadini e nemmeno dallo Stato. A Crispano hanno iniziato proprio così: dalle “parentele equivoche” agli interessi diretti dei consiglieri comunali nei settori. EE com’è finita tutti lo sanno…