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CAIVANO, caso appalto rifiuti, quando l’opposizione punta alla pancia dei cittadini

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CAIVANO – L’ultimo consiglio comunale voluto dalla minoranza per affrontare il tema legato alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti si è rivelato un boomerang proprio per il centrosinistra. Sotto diversi aspetti. Hanno perso quando hanno tentato di fare demagogia ed escono con le ossa rotte appena hanno cercato di entrare nel merito atti alla mano. Ma in un contesto come quello caivanese, dove purtroppo troppi “mediocri” si atteggiano a leader, la verità, quella scritta negli atti, passa in secondo piano. Quindi, in queste ore l’unico sforzo resta quello di fare chiarezza parlando di carte e del loro contenuto, rendendole di facile comprensione non solo per i cittadini ma anche per i consiglieri di opposizione alcuni dei quali dimostratisi a digiuno pure delle regole elementari. Il segretario del Pd, Antonio Angelino, come al solito batte tutti. In aula e su “Facebook” si è inventato 15 giorni. Ha stabilito lui il termine senza un motivo: 15, 20 o 10 faceva lo stesso. Ha scelto il numero. Gli piace il 15. Ed ha chiesto al sindaco che in 15 giorni il “sindaco deve firmare il contratto e risolvere il contenzioso”. Mancano i fondamentali. Il sindaco ha potere di indirizzo e di controllo. Lo dice la legge. Il capo di un’amministrazione non può decidere nulla né sulla firma del contratto né su un eventuale annullamento di gara e nemmeno ha poteri di verificare i requisiti della ditta. Se nota qualcosa che non va lo mette su carta e lo scrive ai responsabili di settore, al segretario del Comune ed alle forze dell’ordine. All’Anac, alla Procura. Questo può fare. Il potere di gestione, ossia di assumere iniziativa sull’annullamento della gara o sulla firma del contratto; il potere di verifica dei requisiti con la seguente responsabilità derivante da qualsiasi decisione spetta ai responsabili di settore. Sempre in base a quella legge che sfugge al segretario del Pd. Quindi, quel numero resta buono al massimo per la demagogia. E per nient’altro. Detto questo, parliamo degli atti che forse Angelino non conosce.

Altra premessa. Tutti parlano che uno dei problemi che impedisce la firma del contratto con la ditta “Buttol” resta la mancata copertura finanziaria. Angelino dovrebbe sapere che un atto è valido e quindi esecutivo se sul piano finanziario il responsabile rilascia il visto di “regolarità contabile” e l’attestazione della copertura finanziaria. La procedura di appalto per l’affidamento a Caivano del servizio di Igiene urbana è stata indetta con la determina numero 1910 del 30 ottobre 2015. Su questa determina c’è espressamente la copertura finanziaria del responsabile di settore Ambiente per gli anni interessati al servizio e l’atto è provvisto pure del visto di copertura finanziaria del responsabile del settore Finanziario. Come se non bastasse, il 16 settembre 2016 si arriva all’aggiudicazione dell’appalto con un’altra determina, la numero 1425. Anche in questo caso c’è l’accertamento della copertura finanziaria del responsabile del settore Ambiente per tutte le annualità messe a gara e l’assicurazione della copertura finanziaria del responsabile del settore Finanziario. Il duo “Coppola-Sirico”, una sorta di “gemelli del gol” dei rifiuti.

Poi all’improvviso, a distanza di soli cinque mesi, spunta la determina numero 188 del 2017 “et voilà” sparisce l’attestazione di copertura finanziaria senza tra l’altro che il responsabile del settore competente abbia spiegato le motivazioni né tanto meno sia cambiato né l’appalto né la spesa rispetto agli atti precedenti. Insomma, emerge ancora una volta l’incompetenza, per il momento fermiamoci qua, della macchina burocratica dell’Ente. Che colpa ne ha l’amministrazione? Più di far ruotare i responsabili, di cambiarli, di metterli alla prova, di denunciarli, di dettare indirizzi continui richiamandoli al senso del dovere ed al rispetto delle leggi, cosa può fare un sindaco? Dovrebbe nominare, coma accade in tutti i paesi del mondo, altri, esterni, ma non lo può fare al momento perché il dissesto finanziario glielo impedisce. E quindi deve lottare contro un sistema che anche sull’appalto dei rifiuti ha dimostrato il suo volto peggiore. Ma queste carte, questi comportamenti per l’opposizione non contano. Perché non hanno a cuore l’interesse del paese. Vogliono solo demonizzare il sindaco e tentare di fermare quello che anche su questa vicenda appare come un tentativo del capo dell’amministrazione di ripristino della legalità. Con la consapevolezza che la stragrande maggioranza della stampa locale è prezzolata e un’altra parte parla di tutto e pontifica senza leggersi una carta. Senza leggersi un atto. Anche perché è più comodo riportare una dichiarazione di Angelino è informare i cittadini che se il sindaco in 15 giorni non firma il contratto è un incapace piuttosto che spiegare alla città come stanno le cose. Anche perché per farlo serve onestà intellettuale e competenza nel leggere gli atti. Insomma, si perde troppo tempo. Ecco la differenza tra la libera informazione, i prezzolati e gli incapaci.

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