All’inizio non mi sembrava vero, nel mio paese c’era un gruppo di persone che aveva deciso di attivarsi per il bene pubblico, gente con gli attributi -mi dicevo guardandoli da fuori-, tanto che dopo lo stalking di uno di loro, quello che all’apparenza incarnava i veri valori cristiani da me condivisi, decisi di aderire a quella che mi sembrava una battaglia giusta.
Avevo già votato per il Movimento alle elezioni comunali crispanesi esprimendo un voto a cacchio di cane pur non conoscendo i candidati, era una bella idea, mi piaceva, aveva nel DNA quella rivoluzione dolce in cui avevo sperato nei 50 anni di vita precedente.
Il primo impatto fu shockante, c’era una persona che urlava e un’altra che rispondeva a tono ma ululando. L’incontro era fissato in un bar di periferia “perché così si deve fare”, scoprii poi che il proprietario era del gruppo e in quel modo faceva “casa e puteca”, dato che aveva poca voglia di alzare il culo dalla sedia, e poi pareva brutto portare i soldi ad altri locali non facendo un favore al componente del gruppo.
Dopo poco ero entrato nelle dinamiche del gruppo e pretesi che il meetup venisse fatto in luoghi diversi dal bar del pentastellato, ridotto in seguito a ruolo di attivista da Fico e da gazebaro di professione più avanti, “noi siamo quelli che dovrebbero essere contro i favori agli amici degli amici”, dissi con tono fermo per far comprendere la gravità della cosa, “se lui è un vero attivista, ci seguirà, non contano le persone, non contano i luoghi, conta l’idea.
Così fu.
Noi cambiammo location, e il barista uscì dal gruppo.
Poi venne il tempo delle denunce, quelle vere, non l’erba alta sui marciapiedi, non le lucciole natalizie, bensì interrogazioni sulle determine di urgenza, con tanto di cartelloni affissi al gazebo domenicale con i nomi delle ditte e gli importi ricevuti, denunciando, di fatto, il frazionamento illecito e le finte minigare operate dai dirigenti, sui lavori nel centro storico che portarono a un’interrogazione parlamentare e sulla successiva denuncia dell’ANAC delle irregolarità per la gestione dei lavori, e tante altre cose che non sto qui ad elencare.
Quando si tratta di fare le cose serie, si sa, un po’ ci si pensa alle conseguenze, meglio puntare sugli eventi invitando gente con il cognome altisonante, “che ci facciamo bella figura con il direttorio che poi certifica noi e non l’altro gruppo di deficienti”.
“Veramente a me non interessa essere certificato, non mi occorre un marchio per fare il bene delle persone comuni”, ebbi l’ardire di proferire.
“E poi tu ti fai il mazzo e gli altri vanno a comandare?”, mi fu risposto.
Fu allora che compresi il gioco umano dell’imperfezione ed ebbi la visione vivida del Cristo in croce, “Pensa se anche lui avesse ragionato così”.
La storia è lunga e non voglio tediare i pochi che leggeranno, quindi giungo rapidamente alla fine del racconto.
Quattro persone fuoriescono dal gruppo per troppo attivismo di due componenti, formano un altro meetup, il terzo sul territorio, e finalmente -evviva, evviva- possono organizzare i benedetti eventi tanto agognati che, per un attivista che si rispetti, valgono oro quasi quanto i selfie con Di Battista e Di Maio.
Sfido chiunque a trovare un mio selfie con un portavoce (eretto poi ad eletto), in qualsiasi meandro del web.
“Io mi fido”, si, ma di me stesso e nulla mi farà cambiare idea che il “fidatevi di me” non sia un’azione fascista e totalitaria, messa in atto per testare la fedeltà dei cagnolini intorno all’osso della sublime idea del -ahimè- defunto Casaleggio.
Poi leggo questa nel profilo Facebook di Cristina Bicceri e mi sorridono le orecchie, descrive perfettamente i quattro fuoriusciti e molti, tanti, troppi mettuppari a nord di Napoli.
VINCI LA CANDIDATURA ALLE POLITICHE –
RACCOLTA PUNTI 2017
Regolamento:
Fino al 30 settembre 2017 è possibile raccoglier bonus validi per assicurarsi una cadrega in Parlamento. Otterrai :
1 punto: per aver bannato o insultato un dissidente.
2 punti: per like costanti e urletti vari sotto i post del portavoce- luogotenente di riferimento.
3 punti: per ogni “mi fido di Beppe” e ” Beppe ha sempre ragione, “vai nel PD”.
4 punti: per ogni segnalazione ” a chi di dovere ” di comportamenti non allineati.( con lo “screnn” raddoppi).
5 punti: se come admin di gruppi pentastellari avrai rimosso o contestato post critici.
6 punti: per ogni partecipazione ad evento purché correlata da diretta fb.
8 punti: ogni selfie con portavoce ( Di Maio Dibba valgono doppio)
10 punti: se rivolgi critiche aprioristiche a Pizzarotti, Paolo Putti, Francesco Battistini e indistintamente ogni fuoriuscito.
50 punti: se rinneghi il tuo portavoce locale inviso ai vertici, fino a provocarne la decapitazione politica.
CONSEGNA PREMI
Chi avrà conseguito il punteggio più alto , previa semplice consegna della tessera punti al “maggico staff”, otterrà l’ investitura ufficiale.
Non saranno ritenute valide le tessere contraffatte , incomplete , con punti fotocopiati.
E cmq sappiate che alla fine Decide Lui.
#LECCAeVINCI