Torna a far parlare di se Titò, al secolo Raimondo Caputo, imputato nell’omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina uccisa nel rione IACP adiacente quello del Parco Verde di Caivano.
Lo fa rendendosi disponibile a dichiarare, nella prossima udienza del 2 maggio, di avere abusato dell’amica del cuore di Fortuna e che non era un segreto il fatto che lui la molestasse, lo sapevano, sempre secondo le sue dichiarazioni, sia la madre Marianna, che la nonna Angela Angelina.
“Lo sapevano e non dicevano niente”
Raimondo Caputo ha sempre professato la sua estraneità al delitto, “quella mattina non c’ero, ero a mangiare una pizza con mia figlia, la più piccola”.
A uccidere Fortuna, sempre secondo Titò, è stata Marianna che “ha afferrato Fortuna per i piedi e l’ha graffiata. L’ha sollevata e gettava via come un pezzo di carta sporca. Però le è rimasta la scarpetta in mano, che ha lanciato in direzione del ballatoio di una vicina, Rachele Di Domenico che, come avete accertato dalle intercettazioni, ha fatto sparire il sandaletto per non avere guai”.
Particolari agghiaccianti vengono fuori da quella che sembra essere una storia che ha in serbo altre inquietanti sorprese.