Nicola Cosentino, ‘ex sottosegretario, parlamentare e coordinatore regionale del partito di Silvio Berlusconi, prima Fi poi Pdl, è stato condannato a 7 anni e 6 mesi nel processo di primo grado dal tribunale di Santa Maria C.V. con l’accusa di estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante mafiosa.
La Corte ha emesso condanne rispettivamente a 9 anni e 6 mesi e 5 anni e 4 mesi anche a carico dei fratelli, Giovanni e Antonio Cosentino. Prescritto il reato contestato all’ex prefetto di Caserta ed ex deputato Pdl, Maria Elena Stasi.
Termina dunque oggi, il dibattimento che colpì duramente l’ascesa politica di Cosentino: ipotizzando che sia stato lui la figura di riferimento politica e amministrativa dell’élite criminale di Casal di Principe, ma con interessi in tutta la regione e, in particolare nel settore rifiuti. Tutto il processo ruota infatti intorno alla reale titolarità e gestione della Eco 4, l’ex consorzio dei rifiuti di cui, stando alle dichiarazioni di Gaetano Vassallo, poi pentito, Cosentino era l’unico e solo deus ex machina.
“L’Eco 4 è una mia creatura, la Eco 4 song’io“, avrebbe detto l’ex parlamentare a Vassallo.
Il verdetto arriva dopo cinque anni e otto mesi di processo, 141 udienze dibattimentali, oltre 300 testimoni citati, tra i quali politici di destra e di sinistra, e una ventina di pentiti di criminalità organizzata.