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Esclusiva, la patata della Raggi

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Non quella di Berlusconiana memoria ovviamente, unta bisunta e usata, ma una fresca, di quelle che, almeno all’apparenza, danno il senso della spontaneità, esattamente quella della Virginia Raggi. È Libero ad annunciare la patata bollente, dalla penna di quel Feltri che già più volte ha rischiato di essere radiato dall’albo dei giornalisti, un giornale che di libero ha solo il titolo della testata, manco buono per certi bisogni fisiologici urgenti e improcrastinabili.

Paragonare le olgettine del suo benefattore è di una tristezza sconfinata, da taglio delle vene, anche per il ricordo che lo stesso giornale ci aveva lasciato di Ruby, la nipote di Mubarak, minorenne maggiorata da far credere al cavaliere che fosse una milf di consumata esperienza, e di tutte le altre ragazze ancora al soldo del presidente del consiglio più benvoluto dagli italiani.

Così, dopo le promesse “spromessate” del leader dell’accozzaglia politica di un Partito Democratico lacerato da lotte intestine e dal suo destino da prolasso emorroidario di esponenti rottamati e mai radiati dal registro dei mezzi fracassati, dopo le rassicurazioni di un certo Salvini attento al destino di profughi portatori di malattie e ladri di professione, arriva la patata “rovente” della Virginia, la sindaca di una capitale stuprata, abusata, violentata e depredata della sua bellezza, dagli stessi che finanziano certi giornali.

Non so se sia sessimo o semplice idiozia, in ogni caso mi fa schifo. La mia solidarietà a @virginiaraggi. La stampa ha superato ogni limite, così afferma il leader dei pentastellati Di Maio.

Ed è sessismo anche quando si pretende che un sindaco donna si chiami “sindaca”, che una donna non possa essere definita deputato o assessore, come se un sostantivo potesse modificare la sostanza di una persona, come se una donna potesse diventare più donna come sindaca mentre sarebbe costretta a radersi la barba se la si chiamasse sindaco.

Le donne non hanno bisogno di questi artefici, le donne non possono essere trattate da femmine da un Feltri qualunque e da donne quando rivestono un ruolo sociale, vanno rispettate con o senza patata rovente, vanno considerate quali esseri umani e sicuramente al di sopra di certi pennivendoli di regime.

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