CAIVANO – In data odierna la nostra redazione accoglie un esposto fatto o che si accingerà a fare un cittadino caivanese (vedi foto) che abita nei pressi del plesso scolastico “Cilea-Mameli” guidato dal dirigente scolastico Rosaria Peluso che a detta di questo cittadino usa gli spazi pubblici a ridosso degli edifici della “Cilea” e della “Mameli” come se fossero di sua proprietà, infatti come si legge dall’esposto e anche come si vede dalle foto scattate dalla nostra redazione, recatasi sul posto dopo aver letto la denuncia del cittadino caivanese, l’esimia preside approfittando del fatto che lo spazio pubblico posto in Via Prampolini è posto in una posizione urbanistica tale da poter recintare tale suolo, puntualmente darebbe ordine ad una persona sconosciuta ai più, di non far entrare le auto dei genitori degli alunni negli orari di entrata ed uscita dalla scuola, ostruendo il traffico di Via Prampolini che essendo una strada senza sbocco, l’accesso allo spazio pubblico in questione, faciliterebbe il deflusso del traffico urbano.
La situazione creata da un eventuale diktat della preside, non fa altro che mettere in pericolo l’incolumità degli studenti, che anche per colpa del parcheggio selvaggio di Via S.Barbara con la presenza di auto poste sui marciapiedi, sono costretti a camminare lungo l’asse viario col pericolo di essere investiti.
Le situazioni strane che aleggiano alla Cilea non terminano qui, i dubbi della cittadinanza si pongono anche sulla natura del campetto di pallavolo che sta nascendo sempre in questo spazio pubblico che secondo alcune voci, stia sorgendo grazie all’investimento di privati, senza che il Comune prima si sia avvalso di un regolare bando di adozione.
Dalle testimonianze raccolte tra i genitori, parecchi di loro al posto del campetto, avrebbero voluto un’apertura al traffico e consentire il passaggio delle auto che va da Via Prampolini a Via Caputo, aprendolo con modalità diverse dall’apertura che si è avuta abbattendo il muro alle spalle della “Cilea” che consente il passaggio degli alunni che, ormai privi della palestra inagibile della “Cilea”, usufruiscono della palestra “Mameli”, passando tra terriccio, sterpaglie, ratti e immondizia (come si evince dalle foto).
Praticamente una gestione del plesso scolastico e una cura dell’incolumità dei ragazzi che, sono alla base delle responsabilità che dovrebbe assumersi un dirigente scolastico, alquanto approssimativa, testimoniato anche dal caos che regna negli orari di uscita come da missiva inviata nella nostra redazione e come acclarato dai nostri inviati sul posto.