Ambiente

CAIVANO: Voce all’agricoltura in merito al dissequestro dei 13 pozzi d’irrigazione

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La voce, una volta quasi persa, degli agricoltori della terra dei fuochi, torna a dire la sua e, giustamente, a criticare la scelta delle istituzioni e di chi per essa ha preferito l’evento mediatico alla verità da accertare.

Consapevoli che il fenomeno dell’inquinamento coinvolge una serie di fattori fino a oggi ignorati, almeno al problema dei pozzi inquinati viene finalmente resa giustizia.
L’allarmismo procurato dalle voci più disparate, dal grido di dolore di chi perdeva i propri cari, a ragione, per carità, viene almeno per il momento quietata dalla notizia del dissequestro di 13 pozzi nella zona di Caivano che nulla avevano a che fare con la morte degli abitanti del luogo.

Resta la consapevolezza che, come affermato da Paola Dama, ricercatrice scientifica, napoletana trapiantata negli States, che il disastro non è in quello che mangiamo o beviamo, bensì in ciò che respiriamo.

Sarà per la stessa ragione che i soliti noti, persa di vista la causa degli interramenti illeciti di rifiuti, hanno rivolto l’attenzione ai roghi tossici, per essere sempre sulla scia di una popolarità che gli consenta ancora di essere in primo piano per approfittare della catastrofe in cui è sprofondata la “Campania Felix”.

Adesso è la volta di chi suda per portare avanti una produzione di eccellenza in quella terra che è stata definita, troppo spesso e a torto, improduttiva e avvelenante.

Adesso è l’ora della Campania Felix.

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