POLITICA

C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo

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C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo

(Fabrizio de andre’, il bombarolo)

Quando piove, per la maggior parte delle persone è una tragedia immane.
Io la trovo un’ottima scusa per rintanarmi in casa e dedicarmi alla cura della mia mente o del mio corpo. La parola d’ordine è: coperta in pile e calzettoni stile Bridget Jones.
Quando piove tutti i sentimenti più cupi vengono alla ribalta -e se sai prenderla bene non prevarrà la depressione, piuttosto una leggera malinconia, quella che ti rende capace di creare, meditare e rimanere in silenzio, lontano da tutti.
Quando piove ogni altro rumore si perde: ci sei solo tu e l’acqua che scorre a ricordarti che cielo e terra sono uniti in un patto indissolubile; che ogni cosa scende dall’alto, cade in basso per poi tornare in alto in un’ altra forma.
Col tempo ho distinto varie tipologie di pioggia, il cielo “piange” per vari motivi: può piangere di gioia, quando un po’ di sole si fa spazio tra le nuvole; può piangere di rabbia, quando la tempesta grida il proprio dissenso; può piangere per capriccio, quando hai giusto il tempo per togliere i panni stesi, che già ha smesso.

In questo video, girato proprio in un giorno di pioggia, ho voluto raccontare la mia passione per il silenzio e i momenti di solitudine.

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