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CAIVANO – Disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti, abbandono di rifiuti pericolosi, inquinamento della falda acquifera. Questi sono solo alcuni dei reati scovati dagli uomini della Polizia Metropolitana, guidati dal comandante Lucia Rea. Un’area di circa ventimila metri quadri, la ex Proim, sottoposta a sequestro. Un’industria dismessa da cinque anni, oggi diventata una bomba ecologica. All’interno gli uomini della sezione di Giudiziaria della Polizia Metropolitana, insieme agli ispettori dell’Asl Na 2 Nord e un uomo del Nucleo Tutela Ambientale del Comune di Caivano. Nell’area due capannoni, ciascuno di quattromila metri quadri, di cui uno ricoperto interamente da amianto, ormai in cattivo stato. All’interno dei capannoni scorie di fonderie, e rifiuti speciali e pericolosi di ogni tipo. Presenti anche sette autocarri, e su uno di questi, quindici bidoni dal contenuto adesso oggetto d’indagine. Scheletri di auto abbandonati e guaine di plastica da cui è stato ricavato rame. Tombini trafugati e da qui il rischio dell’avvelenamento della rete fognaria. Infatti prive di protezione, la polvere e i detriti di amianto, potrebbero con le piogge confondersi nella falda acquifera.
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