Le ultime vicende sulla situazione degli edifici scolastici caivanesi hanno davvero dell’incredibile.
Già con la nostra intervista al prof. Bartolomeo Perna abbiamo potuto raccontare le avventure della preside Carfora e delle sue pretese assurde; ma i risvolti di cui siamo adesso a conoscenza non hanno paragoni.
Pare che il riordinamento dei plessi non sia andato mai giù alla Carfora che, si vocifera, non ha alcuna intenzione di consegnare le chiavi degli edifici. Non è solo una voce di corridoio, invece, la notizia sul trattenimento da parte della fuhrer (iperesposta grazie ai “migliori” spazi televisivi e giornalistici) delle chiavi del plesso di Pascarola, l’istituto Rodari.
Sul posto, infatti, per permettere l’inizio delle attività scolastiche, è accorso Stefano Lanna, dirigente ai lavori pubblici, in compagnia delle forze dell’ordine che sono state costrette a forzare i cancelli del plesso per entrare.
La situazione che hanno trovato è stata imbarazzante: la scuola, a quanto pare, era allagata, impossibile all’utilizzo; ma non è finita qui: le cassaforti sono chiuse e inaccessibili. Le chiavi? Le avrebbe la preside Carfora e, per ora, non avrebbe intenzione di restituirle.
In attesa di ulteriori chiarimenti sulla questione, vi abbiamo riportato queste prime voci sulla vicenda, sulla quale siamo intenzionati a fare maggiore chiarezza.
Nel frattempo, possiamo mostrare solidarietà verso le insegnanti dell’istituto Rodari che, tristemente, vagano nei corridoi del Secondo circolo didattico, senza sapere cosa fare.
Gli alunni della scuola di Pascarola, infine, sono stati privati -per il momento- del diritto a un’istruzione dignitosa, la scuola, quest’anno, per loro non potrà iniziare in tempo, grazie ai litigi di adulti sempre pronti a dare il buon esempio.