L’ho visto sui giornali, e dove altrimenti? Aggiunge un altro pezzo -e non vi dico di cosa- al suo folto curriculum mediatico, quello fatto di incontri con ministri, trasmissioni televisive, pubblicazioni di libri, foto in compagnia di personaggi più o meno noti, mentre il suo quartiere muore e si dimena nella morsa dello spaccio e della povertà, della voglia di riscatto e dell’omertà.
Non vi farò il suo nome, mi comporto come chi ha scritto dell’esposto anonimo ai Carabinieri (quello che taccia la maggior parte della politica caivanese di essere asservita alla camorra) su un altro giornale locale. Eppure, anche in quel caso, noi di Minformo, i nomi li facemmo.
Perché i nomi fanno paura, perche la camorra non ci pensa due volte prima di agire, è un veleno ignorante che sa bene come uccidere e in questo caso non lo nomino non perché mi fa paura, bensì vorrei che si leggesse tra le righe.
Quando sai che si confonde l’Ostensione con l’ostentazione, allora sai pure che bisogna cominciare a preoccuparsi. Quando l’uomo mette al centro dell’universo se stesso finisce sempre per causare danni, da quello di Adamo ed Eva a quello della prima Atomica.
Allora direi che, in questo caso, questo personaggio, attore talentuoso e trasformista di fame superiore ad Arturo Brachetti, colui che conosce bene come attirare a se fama e folle, ha superato se stesso, merita un applauso.
Ha ostentato la sua persona anche durante la celebrazione della Messa per il Calcio Napoli, ha ostensato se stesso ostentando uno dei maggiori sette vizi capitali, la superbia che, non a caso, compare per primo nell’elenco stilato dal suo datore di lavoro.
Fossi al posto dei tifosi mi toccherei, volendo parafrasare il buon Bonolis, “le pudenda”. È profetico farsi fotografare insieme a chi ha costruito sul fumo e sulla monnezza la sua fortuna. Non vorrei che questo fosse un campionato di fumo e di monnezza, appunto.
Occhio ragazzi!