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Lettera ad Anastasia

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Avrei dovuto cominciare con: “Anastasia Donadio era una ragazza bellissima”, ma arrivo sempre tardi, lo sai.
Lo faccio apposta, non mi piacciono le piazzate, preferisco cantare fuori dal coro, avere la mente lucida, ragionare di cuore e di testa.
Ho visto la tua foto dappertutto, su Facebook saltava da una bacheca all’altra come un grillo impazzito.
Tu con quel sorriso disarmante, come fossi l’unica ragazza al mondo ad avere mai messo una foto sul suo profilo, come se a morire fosse stata l’unica che non doveva, bella, brava, puntuale, con tanti sogni da realizzare.
Fosse capitato a qualunque altra, non so, una che non aveva un profilo su Facebook, sarebbe stato più difficile trovare una foto da mostrare per dimostrare.
Immagino l’abbiano fatto per comprovare la brutalità di un gesto, oppure la barbarie umana, o il disappunto per non essere loro i protagonisti. Non lo so e non lo voglio sapere.
La verità va ben oltre le parole scritte o dette, la verità sfiora l’anima e ferisce dove c’è il male, altrove non ha potere, non procura dolore, perché è l’essenza stessa dell’amore, perché senza di esso saremmo poca cosa.
Tu, adesso, questa verità la conosci e sai perché sei stata uccisa, il come, penso, non interessa nemmeno a te, i dettagli servono per le morbosità umane e tu non sei più un essere umano, almeno per quello che intendono la maggior parte delle persone.
Qualcuno mi ha accusato sai? Quando ho provato a dire che non era giusto fingere dolore per una sconosciuta, che poi a casa ci tornano tutti, e ritrovano i loro figli, e possono abbracciarli e farsi abbracciare.
Io, invece, preferisco vivere il dolore in silenzio, perché così viene meglio, si assapora fino in fondo l’amaro che produce.
Siamo strani noi esseri umani, ci sdegniamo per la vittima della violenza di un pazzo, ci turbiamo per i morti causati da un terremoto.
Siamo strani noi esseri umani, non facciamo caso ai milioni di morti per le guerre, la fame e la povertà che noi stessi produciamo.
Siamo strani noi esseri umani e adesso tu lo sai.

Vivi in pace ragazza che a riposare in pace sono i ciechi e i sordi di questa umanità che non vuole arrendersi all’amore.

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