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A tu per tu con Luigi Leonardi, testimone di giustizia

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Luigi Leonardi, a causa delle estorsioni, ha perso due fabbriche di impianti di illuminazione, i negozi e la casa. Negli anni ha subito minacce ed è stato sequestrato. Le sue dichiarazioni hanno portato a due processi, per questo la famiglia non gli ha rivolto la parola per 5 anni. In seguito a dure battaglie con lo stato italiano, è riuscito ad ottenere la scorta.

Quello che mi ha colpito di più quando l’ho conosciuto, non è stata la sua storia -che di per se si impone per la sua  drammaticità- ma per il suo sorriso aperto e la semplicità con cui si pone alle persone.

Buongiorno Luigi.

La tua storia ormai la conoscono un po’ tutti, abbiamo provato a raccontarla brevemente all’inizio dell’articolo, il tuo coraggio disarma e ha disarmato i criminali che ti hanno vessato e ridotto alla  miseria.
Avresti potuto semplicemente scomparire, prendere l’aiuto economico che lo stato ti aveva proposto e scappare via per sempre.
Cosa ti ha spinto a restare e continuare la tua lotta per  questi posti che, a tratti, sembrano aver perso la speranza?

Questi posti, sono anche i miei posti, qui ci sono nato, qui mi sono formato come Imprenditore e sopratutto come Uomo.
Purtroppo o Per fortuna i posti sono fatti da uomini, alzare bandiera bianca, e dichiararsi arresi in uno di quelli che è senza dubbio il paese più bello del mondo, equivale a morire, ed io ho scelto di restare, combattere e quindi vivere.

Nei giorni scorsi qualcuno ha provato a denunciare la presenza a Caivano dei tanti spacciatori agli angoli delle strade e sono stati accusati di additare chi, essendo senza lavoro, cerca di sfamare la propria famiglia. Sembra che la camorra abbia risorse umane infinite.
Si può sconfiggere l’infinito?

Personalmente, provare a denunciare, mi sa tanto di presa in giro.
La denuncia si fa o non si fa, non esistono vie di mezzo.
Certo c’è da dire che ci vuol coraggio a mettersi contro certa gentaglia, ma se ognuno di noi non si assume la propria responsabilità, il cambiamento e, quindi, il contrasto a questo sistema, è impossibile.

Ti hanno assegnato una scorta, seppure non al livello che avrebbe meritato una persona come te, non ti chiedo come si vive in questi casi, immagino che camminare ogni giorno come si avesse una palla al piede non deve essere piacevole, ti chiedo, invece, come vivi il rapporto umano con chi ha il compito di proteggerti?

Vivere sotto scorta sicuramente ha lati negativi come può essere quello di aver perso i più banali aspetti della privacy, ma ha anche aspetti positivi, tra i quali, il più importante, è sentirsi sicuro, ed aver avuto la possibilità di conoscere persone eccezionali come i ragazzi che mi accompagnano tutti giorni. Persone uniche, ora amici.

Un’ultima cosa. Un appello a chi, per paura e a ragione, non denuncia gli illeciti che si perpetuano sotto i propri occhi, dalla vendita di contrabbando allo spaccio, dalla sosta sui marciapiedi al piccolo abuso edilizio.

Giovanni Falcone diceva “convivere con la propria paura e non farsi condizionare” .
Le persone se non comprendono che la denuncia è L unica strada per riprendersi la propria libertà, questo paese non avrà mai una seconda chance.
La paura è legittima, ma comunque sia, bisogna combattere per i propri ideali ed un futuro migliore.
Anni di paura, di scelte non fatte, di omertà, hanno portato a quello a cui assistiamo oggi, e non mi sembra che stiamo lasciando ai ns figli un buon futuro, quindi…

Grazie Luigi per la tua disponibilità

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