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AFRAGOLA, le dichiarazioni di Falco e Montefusco. Su Tuccillo giudizio bipartisan: “Due anni di pessima amministrazione”

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AFRAGOLA – Gli eventi degli ultimi giorni alimentano il dibattito politico. Ovviamente, tiene banco la fotografia riportata da “Minformo” della cena “bipartisan” dei “moderati”  di maggioranza e di opposizione per tentare di costruire un nuovo schema oltre il fallimento degli ultimi due anni targati Tuccillo.

Nel dibattito politico arrivano diverse dichiarazioni come quella di Biagio Montefusco, consigliere comunale di opposizione, e quella di Raffaele Falco, consigliere di maggioranza della civica “Afragola libera”. Quest’ultimo determinante in sede di votazione e approvazione del bilancio proprio per garantire a Tuccillo ed al Pd i numeri in aula indispensabili per il prosieguo della consiliatura. Insomma, se la barca è ancora a galla lo si deve al consigliere Falco. E questo a futura memoria.

Tornando alle posizioni in campo, per il sindaco arriva un’altra “tranvata”. Il giudizio sul suo fallimento, soprattutto negli ultimi due anni di amministrazione, diventa ormai “bipartisan”. Un dato acclarato.  

Biagio Montefusco esprime concetti durissimi. “Il continuo agitarsi dei principali attori della politica locale in questi giorni – dichiara Montefusco a Minformo – è la palese ed evidente rappresentazione della fase delicata e buia che la città sta vivendo: Afragola è al collasso, la macchina amministrativa e burocratica è al collasso. Tuccillo ormai non riesce più a tenere a bada nemmeno ciò che resta della sua maggioranza e si accontenta di restare in carica per un altro anno dando sfogo ad una misera rappresentazione di facciata di un ruolo che non può essere solo la passerella pubblica in fascia tricolore. Afragola ha bisogno di essere governata; Afragola ha bisogno di una maggioranza politica, qualificata e di un ambizioso progetto di governo. La coalizione di “salute pubblica” non esiste più ormai da tempo ed è evidente che anche le componenti ancora a sostegno del sindaco stanno prendendo altre direzioni perché il corso attuale è su un binario morto ormai da anni. La responsabilità è tutta del capo dell’amministrazione che non è riuscito a garantire il salto di qualità ad un progetto politico che nasceva per rispondere ad un’esigenza temporale, momentanea. Superata quella fase, è emersa tutta l’incapacità politica e amministrativa di Tuccillo. Il progetto di governo si è esaurito e l’amministrazione si è ridotta all’impossibilità di garantire persino l’ordinario, come dimostrano le inefficienze nel verde pubblico e nella gestione del cimitero, a causa della volontà di Tuccillo di garantire una poltrona ad Afragola ai suoi amici di Napoli che dopo 4 anni di amministrazione hanno persino la difficoltà a capire la localizzazione territoriale di Afragola nell’area a nord di Napoli”.

Un affondo durissimo nei confronti del sindaco e della truppa di assessori e consulenti che ha portato ad Afragola dal capoluogo partenopeo e che dopo 4 anni di lavoro non hanno lasciato segno se non lo spreco di denaro pubblico sottraendo opportunità alla locale classe dirigente.

Ma Montefusco non si ferma a Tuccillo; si prende la rivincita anche nei confronti del Pd. “Il Pd oggi si ritrova nell’imbarazzante condizione di dover subire continue mortificazioni dai suoi stessi alleati che si siedono al tavolo con compagini di centrodestra per programmare il futuro alla luce del sole – continua Montefusco – e i “democratici” devono subire in silenzio perché se parlano se ne vanno a casa. Se avessero ascoltato me in tempi non sospetti, oggi non si ritroverebbero in queste condizioni. Auspico un sussulto di dignità del Pd innanzitutto per Afragola anche perché bisognerà capire fino a quando i moderati della maggioranza saranno disponibili ad andare avanti condividendo politicamente un fallimento con Tuccillo che appare ormai un dato acclarato. Una situazione tragicomica che per il bene di Afragola prima finisce e meglio è per tutti”.

Adesso è il turno di Raffaele Falco, consigliere di maggioranza seduto l’altra sera al tavolo con i consiglieri di Forza Italia e del centrodestra per discutere del futuro dell’area moderata in vista delle elezioni.  “Sono stato determinante per il prosieguo della consiliatura – dichiara Falcoe ritengo che sia un merito aver evitato ad Afragola l’ennesimo commissariamento. Questo però non significa che non posso esprimere il mio pensiero con onestà intellettuale e verità. I primi tre anni di “salute pubblica” sono stati necessari poi è mancata la volontà di trasformare quel progetto politico esaurito in qualcosa di più ambizioso.  E in questo ritengo che il sindaco e i partiti più rappresentativi dell’alleanza abbiano delle enormi responsabilità in tal senso. Gli ultimi due anni, è giusto ammetterlo, sono stati mediocri sul piano degli obiettivi che dovevamo mettere sul tavolo e raggiungere. Ed è evidente che senza progetto politico e amministrativo, senza una classe di governo espressione del territorio non si arriva da nessuna parte. L’ho ribadito in più sedi ma hanno sempre fatto orecchie da mercante. Non c’è prospettiva, l’amministrazione arranca e il sindaco non vuole porsi il problema sul futuro. Ecco perché ci stiamo guardando attorno anche se auspico da parte di Tuccillo una netta inversione di tendenza nonostante sia già in ritardo. Ma la speranza è l’ultima a morire. Ragionare di ricomporre l’area moderata penso che sul piano politico sia sempre un valore aggiunto tranne che qualcuno non pensi che per governare ad Afragola servano per forza soggetti napoletani che sinceramente non hanno fatto granché nella nostra città”.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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