Resta sintonizzato

Afragola

Afragola, la Tav tra inefficienza amministrativa, scia di sangue e silenzio…

Pubblicato

il

AFRAGOLA – La realizzazione della stazione “Porta” di Afragola era stata progettata per trasformare questa parte di provincia in uno snodo cruciale. E invece è stata ridotta ad un piccolo centro di smistamento di un paio di treni. Eppure la politica locale, guidata dal sindaco Mimmo Tuccillo, domani si presenterà in pompa magna per il taglio del nastro. Questo sanno fare, i tagli dei nastri di opere che vorrebbero far passare in città come “monumenti” dell’amministrazione locale quando, al contrario, nei fatti, non riescono nemmeno a garantire il taglio del verde pubblico.

Una politica senza voce, soprattutto a Roma, incapace di progettare sviluppo. Tuccillo si vanta della Stazione che ha ereditato dall’ex sindaco ed ex senatore del Pdl, Vincenzo Nespoli. Il merito, se di merito si tratta, resta del governo nazionale. Quello locale doveva evitare che da snodo cruciale la stazione di Afragola si trasformasse in un piccolo centro di smistamento di un “paio di treni”. E soprattutto doveva progettare lo sviluppo nei terreni attorno la Tav. Domani Tuccillo inaugurerà pure quelli: tra topi, rifiuti, qualche prostituta e zero idee. Zero atti prodotti. Zero risultati. Questo è il conto salato che la città presenterà al sindaco in carica tra qualche mese alle Amministrative. Un “conto salato” che non sarà mascherato dal taglio del nastro. Pure perché quando il sindaco tenta di accaparrarsi meriti, potrebbe allora rivelare cose importanti sugli intrecci tra quell’affaire e la camorra che i giornali cercano di ricostruire, e i magistrati pure, dopo gli ultimi omicidi di camorra di questi giorni. La Tav è in prima pagina. Tuccillo anche di fronte a questa scia di sangue e affari chiede l’intervento dello Stato come se si trattasse di criminalità comune che va sconfitta con un posto di blocco in più. Dimenticando, o facendo finta di dimenticare, che si tratta di altro. Qui c’è una camorra fatta impresa, radicata in ogni tessuto della vita collettiva. Tessuti apparentemente sani. Non a caso, in ogni campagna elettorale il rischio di inquinamento è stato sempre evidente e pure denunciato. Possibile pensare che la camorra in questi territori, composta da colletti bianchi che di sicuro non restano a guardare quando ci sono le elezioni, di fronte a questi business e questi intrecci, il sindaco si limiti a chiedere “un intervento generale”, pregno di iprocrisia, dello Stato e non abbia mai avuto il coraggio di denunciare con nomi e cognomi quei politici che navigano nella “zona grigia” e si trasformano in “guardiani” di quegli interessi? Tuccillo ne conosce? Sa chi sono? E gli altri? Li hanno mai denunciati? Hanno mai speso una parola per tentare seriamente di mettere da parte quegli intrecci pericolosi, spinosi e inquietanti? Il primo avanposto dello stato sul territorio resta proprio il sindaco, possibile che tra i tanti meriti che tenta di accaparrarsi i meriti sulla stazione TAV di Afragola, nessuno mai tra amministratori e politici abbiano avuto il sentore che ci potessero essere delle infiltrazioni, sia nella gestione TAV, sia sui terreni adiacenti?

Di questo non parla nessuno. Nemmeno il sindaco. Domani taglierà il nastro e poi penserà al concreto sul piano politico. Restare uniti e compatti, da Carmine Di Mauro a Raffaele Falco, tentando di rimettere insieme persino i “moderati” con i “dissidenti” che rispondono ai nomi di Biagio Montefusco, Vincenzo Concas e Cosimo Boemio. Le inchieste della magistratura vanno avanti anche su quanto accaduto al Comune in questi anni a partire dell’Ambito sociale di zona al settore urbanistico. Settori della maggioranza di Tuccillo hanno smantellato un “sistema”, quello delle Politiche sociali. Ereditato dal passato. Tuccillo di fronte a quanto emerso negli atti consegnati all’Anticorruzione e sulla stampa, è rimasto sempre in silenzio. Non ha mai speso una parola mentre altri si battevano per la legalità e in queste terre certe battaglie purtroppo si pagano. Col fango e spesso pure con qualche denunce ad arte, muovendo sul campo amicizie e pedine che puntano al silenzio. Quel silenzio che rappresenta oro per Tuccillo. Perché lui si vuole ricandidare e un confronto sereno e serrato su quanto fatto negli ultimi due anni produrrebbe un solo risultato: tutti tranne Tuccillo. E invece questo clima di timore, e non si sa per cosa, favorisce un sindaco che si limita alle dichiarazioni di facciata e nelle stanze del potere continua a muoversi come un “Uomo solo al comando”. Col dissenso interno ed esterno azzerato.

Non ha voluto muovere gli assessori napoletani e tiene in vita uno staff di napoletani e qualche “clientes” che non ha prodotto nulla. Almeno ascoltando i bilanci che tirano i consiglieri di maggioranza durante le riunioni dell’alleanza. Ma Tuccillo va avani da solo. Voleva superare il bilancio e per farlo promise un assessore a Raffaele Falco. Promessa disattesa. Si è messo vicino Carmine Di Mauro dell’Udc per tenere a bada i moderati che, al contrario, pretendevano una serie di interventi nell’interesse collettivo, spedendo a casa assessori come Antimo Manzo che pure in aula sul Dup, ossia su atti elementari, hanno mostrato incompetenza e disattenzione.

Non ha cambiato nulla di concreto e di serio. Non ha mantenuto una sola promessa. La classe dirigente locale mortificata e inspiegabilmente in silenzio. Con Tuccillo che gestisce tutto da solo e l’avvocato dell’Udc, Carmine Di Mauro, a fargli da “apripista” politico col resto dell a maggioranza con l’obiettivo di tenere tutti a bada. E così vogliono arrivare alle elezioni. Dove chi ha governato si metterà per un mese da parte mentre altri, i candidati, ci metteranno la faccia per poi passare la palla di nuovo alla vera “cabina di regia” lontana dal consiglio comunale e dai partiti e movimenti di Afragola. E tutti in silenzio. Con quello che sta accadendo, si registra solo un invito generico del sindaco a sollecitare un “intervento dello Stato”. Proprio lui che qualche mese fa, a Cardito ad una tavola rotonda convocata dai sindaci dell’area a nord di Napoli, proprio Tuccillo non volle firmare una lettera, insieme ai suoi colleghi per chiedere “al governo nazionale più uomini e mezzi sul territorio”. Facendo saltare quell’iniziativa. Adesso ha cambiato idea.

Ecco perché non è credibile. E non sarà un assurdo ed assordante silenzio a coprire queste situazioni che appaiono inspiegabili. Pure perché in maggioranza c’era la guerra, a cominciare dal Pd. Poi all’improvviso i “dissidenti” rientrano senza che in apparenza sia cambiato nulla e nessuno parla più. Cosa sta accadendo ad Afragola, in Municipio e nelle strade?

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Afragola

AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

Continua a leggere

Afragola

AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

Pubblicato

il

AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

Continua a leggere

Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy