All’Istituto Pascale di Napoli parte lo studio scientifico pilota, coordinato dall’oncologo Paolo Ascierto, per capire quali sono i soggetti più a rischio infezione da Covid19 e come identificarli.
Gli studi scientifici, infatti, hanno evidenziato che il Coronavirus colpisce violentemente anche soggetti non necessariamente fragili.
L’obiettivo della ricerca è quello di stabilire quali caratteristiche dell’individuo rendano il virus più suscettibile. Lo studio, avviato in collaborazione con la Fondazione Melanoma Onlus, l’Azienda ospedaliera dei Colli, l‘Università Vanvitelli, il centro di ricerca Ceinge Biotecnologie Avanzate e 60 Comuni della Campania, avrà inizio questa settimana e si avvarrà di soggetti che hanno avuto il Covid e di 150 donatori sani resisi disponibili alla sperimentazione.
Lo studio nasce come risposta alla necessità di aumentare la conoscenza dei meccanismi di infezione, poiché sono tutt’ora poco compresi i fattori che dall’infezione da Covid portano a gravi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano.
“Partendo dall’idea che il virus potrebbe avere nei soggetti colpiti solo il ruolo di attivatore di una risposta iper-infiammatoria responsabile delle drammatiche conseguenze a carico del polmone e della sua vascolarizzazione, l’attenzione analitica si rivolgerà non già al Covid-19 bensì al soggetto che deve avere particolari caratteristiche che lo rendano più suscettibile allo stimolo virale. Nel complesso, opereremo seguendo un approccio integrato basato su biomarcatori circolanti” ha affermato Ascierto, direttore dal Dipartimento Melanoma, Immunologia Oncologica Sperimentale e Terapie Innovative.
La ricerca prevede la partecipazione di circa 150 donatori sani che saranno richiamati da vari comuni della Campania già resisi disponibili a collaborare, primi fra tutti i Comuni del Cilento: Cicerale, in cui non si è verificato nessun caso Covid, e poi Battipaglia, Castellabate, Puglianello, Sarno, Bellizzi, Aquara, Torrecuso, San Cipriano Picentino.
Il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi ha affermato che “L’obiettivo è quello di effettuare un’analisi seria e approfondita, fondata su protocolli scientifici verificabili, così da fornire informazioni attendibili ed utili per una migliore comprensione dei meccanismi di infezione e risposta del soggetto”.
Lo studio nei laboratori del Crom di Mercogliano diretti da Alfredo Budillon prevede la valutazione del profilo metabolomico, citochinomico e lipidomico su un prelievo di sangue in pazienti che sono stati affetti da Coronavirus.
Inoltre, per evidenziare eventuali suscettibilità genetiche alla base della risposta iper-infiammatoria indotta dal virus, verrà effettuato il sequenziamento dei geni correlati con l’attivazione immunitaria, sul recettore ACE2, sui geni coinvolti nella produzione di autoanticorpi e fattori genetici di rischio pro-trombotico.