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Studio della Federico II sui vaccini: senza il distanziamento non sono efficaci

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Secondo uno studio dell’Università di Napoli, Federico II, i vaccini da soli non bastano per fermare la pandemia.

Per evitare possibili nuove ondate, infatti, restano fondamentali le misure di contenimento come il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine.

Stando ai risultati dello studio internazionale, coordinato dal fisico Francesco Sannino dell’Università Federico II di Napoli, i vaccini non basterebbero da soli a frenare il contagio da covid, rendendo ancora necessarie le modalità di distanziamento finora previste.

La ricerca, oltre al polo napoletano, ha coinvolto la Reykjavik University, l’Università di Lione e la Southern Denmark University.

Combinando informatica, dati di volo statunitensi e potenti strumenti matematico-fisici, l’analisi si è posta l’obiettivo di prevedere le onde pandemiche negli Stati Uniti tenendo conto della copertura vaccinale raggiunta. I risultati sono stati diffusi sulla rivista scientifica ‘Nature Science Reports’.

A guidare la sperimentazione è stato il modello matematico ‘The Epidemic Renormalization Group – eRG’, ideato dal professor Sannino e messo in relazione con i dati sulla mobilità umana trasmessi dalla OpenSky Network.

La moderna tecnica, introdotta dal fisico del polo federiciano, consente di comprendere, ridurre e prevenire la diffusione del covid, in questo caso negli Stati Uniti.

Lo stesso modello, attraverso simulazioni basate sui dati a disposizione, aveva previsto l’arrivo di una seconda ondata in Europa tra la fine di agosto e i primi mesi del 2021.

Il modello, dunque, testato e calibrato anche sulla base dei dati della progressione della pandemia nella prima ondata, ha permesso di analizzare anche la fase attuale, dominata dall’avvento delle vaccinazioni.

A tal proposito i ricercatori sono giunti alla conclusione secondo cui la campagna vaccinale da sola risulta essere insufficiente ad arginare la pandemia. Ne consegue la necessità di continuare ad adottare un regime di restrizioni con strette misure di distanziamento sociale almeno fino a quando non sarà raggiunto un adeguato livello di immunizzazione generale.

I nostri risultati dovrebbero applicarsi ovunque” e non solo agli Stati Uniti, ha spiegato Francesco Sannino, professore ordinario al dipartimento di fisica dell’Università Federico II e docente alla Scuola Superiore Meridionale di Napoli.

Spiegando poi “Sebbene ci possano essere delle differenze a livello locale, su grandi scale non ci aspettiamo differenze troppo grosse. Il Covid-19 è un fenomeno complesso e per questo è necessario prendere tutte le precauzioni. Per quanto tempo ancora dipende dall’efficacia dei vaccini, dalla durata dell’immunità e dalle mutazioni del virus. Non si può fare una predizione precisa, ma campagne vaccinali rapide e globali sono necessarie insieme al distanziamento sociale

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Guerra, Putin avverte: “Il conflitto è globale, pronti a colpire Usa e Gran Bretagna”

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Durante un drammatico discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik. Ecco le dichiarazioni del leader del Cremlino:

“Il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto un carattere globale, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra”.

Inoltre Putin ha precisato che contro il nuovo missile, capace di viaggiare a 2-3 km al secondo, non esistono difese aeree efficaci. Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.

Tuttavia, il monito più inquietante lo ha lanciato agli Usa e alla Gran Bretagna, confermando che sei missili Atacms americani e un numero imprecisato di Storm Shadow britannici sono stati lanciati tra martedì e mercoledì sulle regioni russe di Bryansk e Kursk.

Pertanto, Putin ha aggiunto: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico”.

Secondo il presidente, “la Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi”.

Poi, l’attenzione del leader russo, si sposta sugli Stati Uniti e sul nuovo presidente Trump, il quale aveva promesso di riportare la pace tra Mosca e Kiev:

“Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) che, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva messo al bando gli euromissili. E la decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump, nel 2019. Quindi Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti”.

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Salvini sulla decisione della Corte Penale Internazionale: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”

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Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a margine dell’assemblea Anci, parlando della recente decisione della Corte Penale Internazionale di elevare un mandato d’arresto nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso e pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà, le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali”.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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