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Cronaca

Elezioni falsate alla Federico II: rubati i profili degli studenti

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Molti studenti nelle ultime ore hanno segnalato disservizi sulla piattaforma online universitaria Segrepass.

Alcuni di essi non riescono più ad accedere ai propri profili, perché la piattaforma dà errore, come se le credenziali fossero state modificate. Altri hanno segnalato di essere riusciti ad entrare nel proprio profilo scoprendo però di aver già votato alle elezioni universitarie, pur non avendolo fatto.

In questi giorni, infatti, sono in corso le elezioni alla Federico II per il Cda, il senato accademico, il consiglio degli studenti di area umanistica, il consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza e il consiglio della Scuola di Scienze Umane e Sociale. Gli studenti si stanno organizzando per presentare una denuncia alla Polizia Postale.

A lanciare l’allarme è il sindacato universitario Link Napoli, che scrive: “Siamo sconcertati per quanto è avvenuto nelle ultime ore nel Dipartimento di Giurisprudenza, dove molti studenti stanno segnalando la violazione delle proprie credenziali di accesso ai servizi telematici della Federico II, che sono state utilizzate in maniera fraudolenta per votare al posto dei legittimi titolari. Presumibilmente sono stati carpiti i codici PIN degli studenti, con i quali sono state modificate le password per accedere al portale di e-voting delle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche”.

Che ha poi affermato“Queste condotte stanno mettendo in discussione la libertà di scelta della proprie rappresentanze da parte della comunità studentesca e il diritto alla riservatezza di ciascuno studente. Molti, infatti, si sono trovati nell’impossibilità di esprimere il proprio voto, con la conseguenza che viene ad essere inficiata la correttezza dell’intero procedimento elettorale. Inoltre i dati personali e le informazioni inerenti la carriera accademica si sono trovati, o si trovano tuttora, alla mercè di chi con l’inganno ha violato gli account Unina per il mero interesse personale ad occupare una poltrona di rappresentanza. Infine, lamentiamo la “prassi” di alcune commissioni di esame che per la convalida dell’esame richiedono la dettatura del codice PIN pubblicamente”.

Concludendo “Chiediamo quindi che l’amministrazione dell’Ateneo faccia chiarezza sull’accaduto e adotti tutti i provvedimenti opportuni. Noi riteniamo che la rappresentanza e le modalità di scelta con cui questa viene eletta siano una cosa seria, che va ad impattare con i bisogni e le legittime aspettative di tanti studenti e di tante studentesse che chiedono rappresentanti in grado di portare una voce forte, trasparente e radicale all’interno degli organi di Ateneo. Invitiamo pertanto tutti coloro che hanno subito la violazione delle proprie credenziali a segnalare le circostanze alla Polizia Postale e invitiamo coloro che non hanno potuto esprimere liberamente il proprio voto a riferire le circostanze all’Ufficio Elettorale di Ateneo”.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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