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Cronaca

Salerno. Fatture false e riciclaggio per la vendita di auto di lusso: nei guai tre persone

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Su disposizione della Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 500mila euro emesso dal G.I.P. nei confronti di una società con sede a Sant’Egidio del Monte Albino (SA) e di tre soggetti, F.T., V.T. e D.M., esercenti il commercio di auto di lusso di grossa cilindrata.

La vicenda concerne la responsabilità per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e
per i reati di riciclaggio connessi, avendo gli indagati simulato la vendita di 22 autovetture
ad una società di fatto inesistente ed intestata ad un prestanome.

Le 22 autovetture di grossa cilindrata, tra cui una Ferrari del valore di € 150.000, venivano
cedute in modo simulato e fittizio a D.M., non solo al fine di evadere le imposte, ma
soprattutto per sottrarle ad una misura cautelare reale già disposta in precedenza.

In particolare, per tali fatti nell’agosto 2020 i soggetti erano già stati attinti da misure
cautelari personali e reali. Tuttavia, nei mesi successivi alla esecuzione, i provvedimenti di
sequestro e di custodia cautelare erano stati annullati dal Tribunale di Salerno, Sezione del
Riesame, decisione che tuttavia è stata cassata, a seguito d’impugnazione da parte di questa
Procura, dalla Suprema Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la decisione del
Riesame per una nuova pronunzia con riguardo alle misure cautelari personali.

Nelle more della nuova pronuncia del Tribunale del Riesame, è stato quindi nuovamente
richiesto il sequestro preventivo, accolto dal G.I.P., con cui è stato disposto il vincolo reale
su plurime vetture di grossa cilindrata sino a concorrenza del valore da cautelare.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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