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Cronaca

“Caro Vincenzino, perdonaci”: la commovente lettera al neonato ustionato di Portici

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Caro Vincenzino  non hai nemmeno visto la luce del sole e ti sei trovato catapultato al centro di una tragedia nella tragedia in pasto, insieme ad Alessandra e Concetto, tuoi genitori, ad un giallo mediatico che ai tuoi ha tolto ogni dignità; perché i tuoi genitori sono stati denudati come Cristo sulla croce” scrive il sacerdote responsabile della casa famiglia “Padre Pio” di Cirò Marina (Reggio Calabria) che ospita gli altri due figli della coppia di Portici.

Ti scrivo perché in parte ti appartengo e mi appartieni: sono l’affidatario, insieme ad un team di professionisti, dei tuoi due fratellini più grandi che tu non conosci e che forse non conoscerai mai. Sono due fratellini bellissimi, tua madre mi diceva, con una punta di orgoglio, che somigliavano a lei. Penso che anche tu sia bellissimo. I tuoi genitori ti hanno dato un nome e per me resta quello, perché sono convinto che nella vita potrai pure non invocare un santo ma certamente invocherai tua madre. La mamma non può essere sostituita!” continua il parroco, parlando poi della mamma del piccolo e dei genitori.

Tutte le soluzioni sono un surrogato spesso necessario o indispensabile. Io per quello che faccio, per un anno ho avuto la possibilità in giorni alterni, di confrontarmi con i tuoi. Ho capito una cosa, caro Vincenzino, che i tuoi non ti avrebbero mai eliminato, hanno avuto tempi e modi diversi a disposizione per poterlo fare anche senza clamore. L’attenzione che richiedevano a noi, ed a me in modo particolare, per i due fratellini era di genitori innamorati e premurosi. Tua madre chiedeva sempre della salute, dei pasti, i farmaci necessari da usare in eventuali raffreddori” ha spiegato poi, guardando la situazione da una prospettiva completamente diversa.

Continuando “Il fratellino più piccolo è alquanto robusto e tuo padre lo chiamava scherzosamente ‘chiattone’, e tua madre mi raccomandava di non dare molta pasta e molta carne ed io di rimando la tranquillizzavo assicurandola che tutto si faceva dietro indicazione del pediatra. Vincenzino, gioia del nonno, così mi chiamano i tuoi fratellini, i tuoi genitori avevano un desiderio grande, poter riavere i figli perché, diceva tua madre, ‘i figli sono delle mamme’ “.

Facendo poi emergere velati sensi di colpa nei confronti di una situazione che avrebbero forse potuto gestire diversamente e magari salvare “Hanno espresso il desiderio di venire qualche giorno da me a stare insieme con i figli. In una telefonata tua madre mi ha detto: ‘Don Antonio, quando mi daranno i miei bambini me li dovete portare voi a casa e dobbiamo fare una bella festa’. Purtroppo era chiaro che per riaverli avrebbero dovuto percorrere strade diverse che noi sappiamo ma non le abbiamo saputo indicare, non siamo stati in grado di rimettere la macchina sulla strada giusta. Non abbiamo saputo cogliere i segnali di aiuto che i tuoi genitori, attraverso il loro peregrinare lanciavano verso di noi spettatori distratti ed egoisti chiusi nei nostri affanni e nelle nostre pene“.

Concludendo “Perdonaci Vincenzino e ti auguro che la brutta storia abbia un lieto fine; penso che non avremmo modo di vederci, ma ti vedrò riflesso negli occhi azzurri del fratellino più grande e pregherò per tutti voi perché il “sogno” si avveri. Dio non abbandona nessuno. Bacini, gioia”.

Commoventi ma anche destabilizzanti sono le parole di un parroco, preoccupato per il bambino ma allo stesso tempo preoccupato anche per i suoi genitori, il cui grido d’allarme è rimasto inascoltato.

A scrivere la lettera dal contenuto significativo e commovente, indirizzata al bimbo nato a Portici lo scorso 12 marzo, attualmente ricoverato per ustioni al Santobono di Napoli, è Don Antonio Mazzone.

Gli altri due fratellini del neonato, un maschio e una femmina, sono stati collocati nella sua casa famiglia circa un anno fa, quando al padre e alla madre è stata sospesa la potestà genitoriale.

Il piccolo Vincenzino è stato sottoposto a due interventi chirurgici: si ipotizza che sia stato lavato con prodotti non adatti, come candeggina o acqua bollente.

Concetto Bocchetti si trova nel carcere di Poggioreale mentre Alessandra Terracciano, che soffre di problemi psichiatrici, dopo un iniziale ricovero all’Ospedale del Mare, è stata trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli.

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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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