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Napoli

La discesa in campo di Alessandra Clemente: a fine mese presenterà la prima delle sue liste

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L’Assessore alle Politiche Giovanili, Alessandra Clemente, ha già una lista e la presenterà entro fine mese.

Del resto, l’attuale Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, aveva già annunciato nel settembre scorso che su di lei avrebbe puntato per la sua successione.

Sabato scorso, con la discesa in campo di Antonio Bassolino e con la formazione del Governo Draghi che ha escluso quattro ministri napoletani su cinque, l’assessora ha deciso di affilare le unghia.

E’ così che a fine mese sarà presentata anche la prima delle sue liste: si chiamerà «Napoli2030-Alessandra Clemente sindaco» e avrà il logo che circola già in rete.

«Si tratta di una lista composta interamente da giovani: quaranta ragazzi, venti donne e venti uomini, che lavorano per essere presenti anche in ognuna delle 10 municipalità» ha  raccontato la Clemente.

L’Assessore alle Politiche Giovanili starebbe lavorando a quattro progetti per altrettante liste: «Uno legato al mondo moderato e alle professioni; un altro, di tipo ambientalista ed uno fatto da assessori e consiglieri comunali uscenti» ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno.

«Si sa che faranno parte di quest’ultimo gli assessori Del Giudice (Ambiente), Borriello (Sport), Galiero (Bilancio) e Felaco (arredo urbano). Poi c’è la lista Dema, che sarà il nostro alleato» ha spiegato la Clemente che dunque non sarà candidata di Dema ma di un’altra lista che potrebbe portare il suo nome.

E così, l’assessore che ha un numero di deleghe da far impallidire gli assessori della Prima Repubblica, comincia ad entrare nel vivo del lavoro da candidata, forte di una squadra «figlia» dell’apparato del Comune e delle Partecipate.

Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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