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LA VERITÀ. Rapporto Procura Napoli nord ISS. Si resta nell’ordine delle ipotesi. Nessun nesso tumori-rifiuti

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NAPOLI – Terra dei Fuochi. La speranza è sempre la stessa. Trovare un nesso di incidenza tumorale tra inquinamento da rifiuti e malattie neoplastiche, asma, leucemie e malformazioni congenite. Negli ultimi giorni si è tanto scritto e poi parlato dell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità dove alcune testate giornalistiche, tranne la nostra, hanno un po’ confuso le idee ai propri lettori, attribuendo per certo la causa dell’alto numero di tumori in Campania allo sversamento illegale dei rifiuti.

A questo punto ci è corso l’obbligo andarci a leggere cosa è stato scritto nel rapporto e contattare chi realmente ha dedicato anima e corpo a questa causa, avendo anche l’autorevolezza per parlare e spiegarci. Ma andiamo per ordine.

Leggendo il rapporto già dalle prime battute ci siamo resi conto quanto siano diverse le cose dette da quelle scritte. Infatti dando una prima occhiata da profani e andando a leggere le conclusioni del rapporto si legge: “nell’intera area e in singoli Comuni si sono registrati eccessi di specifiche patologie, ai quali l’esposizione a contaminanti rilasciati/emessi dai siti di rifiuti può aver contribuito con un ruolo causale o con-causale”.

Come si può notare in questa frase hanno accuratamente inserito la parola “può” che in italiano, per chi lo mastica, vuol dire potrebbe essere, indicando una possibilità e non una certezza, continuando a farci restare comunque nel recinto delle ipotesi. Andando avanti con la lettura si legge inoltre: “Lo studio consente, quindi, di generare ipotesi eziologiche (relativo alle possibili cause ndr) ma non di verificare direttamente”. Questa frase, logicamente non si lascia a libere interpretazioni ma un’altra cosa importante che si legge è: “Tutti gli indicatori di rischio sono stati elaborati non aggiustandoli per l’indice di deprivazione”.

Sempre per chi mastica l’italiano quest’ultimo periodo sta ad indicare il fatto che lo studio presentato dall’Istituto Superiore di Sanità non ha tenuto conto del coefficiente di povertà, del basso reddito e della bassa istruzione con cui vivono alcune popolazioni più colpite da questi tipi di patologie. Logicamente è risaputo che gli abitanti delle periferie che vivono in condizioni indigenti, nelle aree degradate o peggio ancora a ridosso delle discariche sono più vulnerabili e più soggetti ad ammalarsi. Chi ha redatto quel rapporto lo sa bene e a tal proposito scrive: “Tale limite (ossia quello di non aver calcolato l’indice di deprivazione ndr) andrà considerato nella lettura dei dati, visto che molte di queste patologie multifattoriali hanno tra i principali fattori di rischio la deprivazione socio-economica e che spesso le popolazioni residenti in siti contaminati sono più deprivate rispetto al resto della popolazione”.

Con questo non vogliamo assolutamente negare il problema dell’inquinamento ambientale della nostra amata regione ma il nostro lavoro è quello di fare giornalismo, in poche parole fare il megafono della verità e come in questo caso illustrarla a tutte quelle persone vittime di un tipo di giornalismo sensazionalistico a tratti terroristico che per motivi ancora sconosciuti viene cavalcato da personaggi alquanto discutibili, dove una gran parte di essi millanta anche conoscenze e titoli mai avuti.

A tal riguardo e in seguito anche alle scuse richieste da medici, scienziati, senatori e giornalisti che le hanno richieste da coloro che chiamano negazionisti, abbiamo contattato la ricercatrice oncologica presso “University of Sussex” di Brighton in Gran Bretagna e membro dell’editorial board della rivista scientifica “Cancer Gene Therapy” del Gruppo Editoriale “Nature” Paola Dama che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “L’isteria di massa in seguito alla pubblicazione del Rapporto della Procura in collaborazione con l Istituto Superiore di Sanità chiede a gran voce le scuse dei medici negazionisti.

Qualora fosse stata dimostrata la correlazione rifiuti-tumori oggi, sarebbe come chiedere a tutti coloro che hanno pubblicato un articolo scientifico anteriore alla scoperta attuale di chiedere scusa. Siamo di fronte al ridicolo. Lo scienziato racconta la letteratura prodotta, se non ci sono evidenze scientifiche è tenuto a star zitto. Il punto è che il rapporto chiaramente afferma che siamo ancora nell’ordine delle ipotesi. Quello che fortemente mi disturba è l’uso che se ne fa di una questione delicata e complessa e qui è palese che in ballo ci sono interessi economici.
La Procura di Napoli Nord è a conoscenza di 2767 siti interessati – continua la ricercatrice -da smaltimento controllato o abusivo di rifiuti, incluse le aree nelle quali si sono verificate pratiche di combustioni illegali, cosi come mostrato nella Tabella del Rapporto Finale in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità pubblicato l’11 febbraio 2021. Quanti incendi si sono verificati dall’inizio delle indagini (2016) ad oggi? Basta andare sul sito della Terra dei Fuochi e constatare che i roghi sono costanti e quotidiani. Nessuno crede che i roghi a cielo aperto non causino danni alla salute, cosi come nessuno può tollerare che non ci sia un adeguato controllo del territorio.
Relativamente a quanto dichiarato – afferma – e sostenuto dai vari “rappresentanti del popolo” non c’è alcuna conferma che vi sia una stretta correlazione tra incidenza tumorale e rifiuti per stessa ammissione degli autori di quella che viene definita una indagine epidemiologica geografica.
Continua lo sciacallaggio mediatico – termina la scienziata – e la pochezza della comunità scientifica che non difende il rigore e l’etica della ricerca nell’opera di divulgazione. Mi auguro che ci siano degli opportuni chiarimenti a riguardo. E’ fondamentale che le persone siano tutelate e siano a conoscenza di tutti i fattori di rischio, cosi come, alla luce della indagine fatta, ci sia un reale intervento delle forze dell’ordine e istituzioni nel prevenire roghi e sversamenti illegali. Oggi non hanno più giustificazioni di non sapere, perchè con questo report hanno messo tutte le 2767 discariche nero su bianco”.

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Ambiente

A Sorrento olio evo in cambio di quello esausto

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Come smaltire correttamente i rifiuti? A Sorrento da ora e fino a dicembre, torna l’Isola Ecologica del Tesoro, l’iniziativa promossa dal Comune di Sorrento e da Penisolaverde organizzata per sensibilizzare i cittadini sul corretto smaltimento dei rifiuti e, in particolare, dell’olio esausto.

Tre gli appuntamenti in programma, quando i cittadini potranno portare i contenitori con gli olii esausti.
Si parte domenica 20 ottobre a Priora, dalle ore 10 alle 12.30 nei pressi della chiesa parrocchiale, per proseguire il 17 novembre, sempre dalle ore 10 alle 12.30 in piazza Angelina Lauro. Ultimo appuntamento in programma, il primo dicembre, nei pressi della chiesa di Casarlano, sempre dalle ore 10 alle 12.30.

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Attualità

Esercitazione Campi Flegrei, a Napoli insediato il Centro operativo comunale

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Nell’ambito dell’esercitazione nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei – EXE Flegrei 2024, questa mattina si è insediato a Napoli il Centro operativo comunale per il coordinamento delle attività.

Nel pomeriggio di oggi è prevista la simulazione del passaggio alla fase di allarme per eruzione imminente.

La popolazione sarà avvertita tramite il sistema IT-alert: alle 17.00 sui telefoni cellulari attivi sul territorio della Campania verrà inviato un messaggio di allarme nel quale sarà comunque specificato che si tratta di un test. Nella mattinata di domani, invece, è prevista la simulazione dell’allontanamento in forma assistita alla quale possono partecipare tutti i cittadini, sia quelli che si sono registrati tramite il form presente sul sito del Comune, sia quanti si recheranno – dalle ore 9.00 alle 10.15 – nell’area di attesa di riferimento: viale della Liberazione per il quartiere Bagnoli, via Leonardo Bianchi – parcheggio Monaldi per il quartiere Chiaiano, via Gian Battista Marino (altezza curva A stadio Maradona) per il quartiere Fuorigrotta e piazza Giovanni XXIII per il quartiere Soccavo.
Da ciascuna area di attesa, i cittadini verranno accompagnati dai pullman della Regione Campania alle corrispondenti aree di incontro: stazione RFI Napoli Centrale (per Bagnoli e Soccavo), stazione RFI Porta AV-Afragola (per Fuorigrotta) e stazione RFI Villa Literno (per Chiaiano). Nell’area di incontro sarà effettuato un test di registrazione e verranno fornite informazioni sul piano di accoglienza. Terminato l’iter dell’esercitazione, saranno distribuiti gadget ai partecipati. Per consentire le attività di esercitazione sono state disposte delle limitazioni alla circolazione. Nella nona Municipalità, dalle ore 20.00 di oggi alle ore 14.00 di domani e comunque fino a cessate esigenze, è istituito il divieto di circolazione e di sosta con rimozione coatta dei veicoli (ad eccezione dei mezzi di soccorso e di quelli autorizzati per l’esercitazione) in piazza Giovanni XXIII. Nella decima Municipalità, dalle ore 14.00 di oggi alle ore 14.00 di domani e comunque fino a cessate esigenze, in via Giambattista Marino presso lo slargo antistante lo stadio Maradona – tratto compreso tra via Galeota (tratto via Tansillo-via Marino) e via Claudio (tratto uscita sottopasso Claudio-via Marino) è istituito il divieto di circolazione e di sosta con rimozione coatta dei veicoli (ad eccezione dei mezzi di soccorso e di quelli autorizzati per l’esercitazione) nonché la revoca delle aree riservate alla sosta a pagamento.

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Lo scioglimento dei ghiacciai ha spostato il confine tra Italia e Svizzera

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Lo scioglimento dei ghiacciai è uno dei segnali più evidenti e preoccupanti del cambiamento climatico.

Nel 2023, i ghiacciai svizzeri hanno perso il 4% del loro volume, segnando il secondo più grande declino mai registrato.

Anche la Marmolada, uno dei più noti ghiacciai italiani, è in pericolo: si prevede infatti che entro il 2040 sarà completamente sciolta.

La ritirata dei ghiacciai europei è strettamente legata all’aumento delle temperature, causato principalmente dall’attività umana. Oltre alle tragiche conseguenze per la sicurezza delle persone, lo scioglimento dei ghiacciai sta modificando i confini geografici.

Un esempio è il cambiamento del confine tra Svizzera e Italia, nei pressi del MonteCervino. Il confine, definito da linee di spartiacque, creste glaciali e nevi perenni, si sta spostando a causa proprio del ritiro dei ghiacci.

Questo ha portato i due Paesi a un accordo per ridisegnare il confine, coinvolgendo località come Zermatt in Svizzera e la Valled’Aosta in Italia. La Svizzera ha già approvato l’intesa, mentre l’Italia deve ancora firmare.

La disputa sulla vetta è durata anni, ma questo accordo sembra essere un passo verso una soluzione diplomatica definitiva, sottolineando come il cambiamento climatico non influisca solo sull’ambiente, ma anche sulle relazioni internazionali. 

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