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Cronaca

I terribili istanti della morte di Lino Apicella: il racconto del collega che era con lui

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I terribili istanti della morte di Lino Apicella sono stati ripercorsi dal collega che quella notte era al suo fianco.

Secondi interminabili raccontati con lucidità dal testimone oculare che hanno lasciato di stucco i presenti e nello strazio la moglie del poliziotto ucciso, costituitasi parte civile nel processo.

Il collega ha raccontato dell’inseguimento dell’auto con a bordo i tre residenti del campo rom di Giugliano i quali non si erano fermati a dei posti di blocco.

Quando Apicella e il compagno di lavoro li avevano di fatto intercettati, decisero di fermarli posizionandosi lungo la carreggiata.

La vettura con a bordo i malviventi però anziché decelerare cercò di speronare la vettura della polizia fiondandosi contro a 140 all’ora a fari spenti. L’impatto fu così forte da provocare il rimbalzo della potente auto sulla quale si trovavano i banditi e la morte dell’agente.

L’accusa nei confronti dei tre a bordo della vettura è di omicidio volontario, tentata rapina, tentato furto aggravato e di ricettazione.

Sotto accusa ci sono Fabricio Hadzovic, 40 anni l’autista dell’Audi A6 che si è scontrata a tutta velocità contro la “pantera” della Polizia, Admir Hadzovic, 27 anni e il 39enne Igor Adzovic.

L’ultimo componente della banda, il 23enne Renato Adzovic, non risponde dell’omicidio volontario, in quanto non era a bordo dell’A6.

Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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Cronaca

Padre-orco abusa sessualmente delle figlie minorenni: arrestato

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I carabinieri della compagnia di Sant’Agata di Militello hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un padre che avrebbe abusato sessualmente delle figlie minorenni.

In particolare gli abusi sarebbero stati perpetrati dal 2021 fino all’ottobre scorso, scoperti dopo la denuncia della madre delle piccole. Pertanto l’orco è stato associato agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.

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