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AFRAGOLA. Il Sindaco avalla la politica del baratto e riconosce all’addetto stampa un premio di 9mila euro

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AFRAGOLA – Che l’era Grillo sia ai titoli di coda l’abbiamo scritto due giorni fa ma nessuno poteva mai immaginare che il leone prima di morire avesse avuto ancora la forza di sferrare l’ultima zampata alle casse comunali già moribonde facendolo con mezzi anche a tratti illegittimi e stiamo parlando della determinazione dirigenziale che ha permesso al Responsabile dell’Ufficio Comunicazione vedersi aumentare radicalmente il premio di produzione riconosciuto grazie alla rigraduazione fatta dal Nucleo di Valutazione, in maniera vertiginosa e tutto questo grazie all’intercessione anomala del Sindaco Claudio Grillo.

Praticamente all’interno della determinazione n° 117 del 4 Febbraio 2021 si legge benissimo che è il primo cittadino a scrivere, compulsare e sollecitare il Nucleo di valutazione affinché potesse rigraduare la posizione di Enzo Alaia tenendo conto che lo stesso abbia preso parte alla funzione di membro del COC durante il primo lockdown e chiedendo allo stesso organo di rimodulare la posizione organizzativa da “Servizio Ufficio stampa e Comunicazione” a “Servizio Ufficio stampa e Comunicazione, e Segreteria Generale”.

Praticamente con una semplice lettera il Sindaco si arroga il diritto di modificare la macrostruttura sostituendo di fatto una semplice missiva ad una deliberazione di giunta. Il tutto per riconoscere ad Enzo Alaia la modesta cifra di € 9.000 di premio su uffici accorpati in maniera illegittima che insieme contano, così come stabilito dalla Dirigente Dott.ssa Maria Pedalino, ben 12 dipendenti. In poche parole ad Enzo Alaia viene riconosciuto lo stesso premio accordato alla posizione organizzativa rappresentata dal vicecomandante della Polizia Locale che conta in totale circa sessanta dipendenti. Non contento, invece, il sindaco, a distanza di cinque giorni dall’invio della missiva al Nucleo di valutazione ne invia un’altra di sollecito ma la cosa più disarmante è che tale provvedimento viene evaso in men che non si dica con tempi mai visti in una Pubblica Amministrazione e qui ci sarebbero vari dubbi da dipanare. Forse il mettersi sugli attenti da parte del Nucleo di Valutazione è dettato dal timore che si possa realmente applicare quanto scritto in quella famosa delibera del Novembre 2019 che vede la rimodulazione delle indennità dello stesso organo da 160mila a 90mila€?

Il dato politico che esce fuori, al di là delle illegittimità, è allarmante. Mentre da un lato c’è una crisi politica che difficilmente troverà una sintesi, mentre da un altro lato c’è un buco nel bilancio di svariate decine di milioni di euro e mentre da un altro lato ancora c’è stato più di un gruppo consiliare che ha chiesto l’azzeramento del Nucleo di Valutazione, il sindaco non curante della crisi, non curante del buco al bilancio e non curante delle richieste sull’azzeramento, chiede allo stesso Nucleo di valutazione di sperperare denaro pubblico con atti illegittimi per favorire le entrate economiche di un solo dipendente, allora ci domandiamo perché?

Senza contare l’indignazione oggettiva di tutta la macchina burocratica al diradarsi della notizia. Praticamente ieri al Comune c’era un’aria irrespirabile che si poteva tagliare con un coltello, vista la rabbia, legittima, degli altri funzionari che sono rimasti a bocca asciutta e che, sempre dalla lettera scritta di pugno dal primo cittadino, hanno potuto appurare che non solo il loro più alto in carica si fosse prodigato per far riconoscere un premio superiore all’addetto stampa ma con quanta solerzia avesse anche deciso da dove prendere i fondi per pagarlo, ossia dai premi spettanti all’Ufficio “Pubblica Illuminazione” che ad oggi conta zero funzionari assegnati.

Ma chi è Enzo Alaia? Il Responsabile dell’Ufficio Stampa fu assunto al Comune di Afragola a tempo determinato e sotto la giunta Caiazzo fu stabilizzato presso l’ente comunale normanno, con l’ascesa di Enzo Nespoli fu chiaro il suo totale disaccordo con il governo di destra al punto tale che l’ex senatore lo relegò nei meandri del palazzo Moriani, mentre con l’avvento di Tuccillo fu riconosciuta la sua alta professionalità. Non si sa da cosa poi sia derivato più di uno screzio nei confronti dell’ex sindaco poiché alle ultime elezioni tutti sanno che lo stesso Alaia ha sponsorizzato e quindi votato il capogruppo di una civica di maggioranza, guarda caso, lo stesso gruppo politico che alcune settimane fa chiedeva l’azzeramento del Nucleo di valutazione. Allora a pensar male si fa peccato, ma tante volte ci si azzecca, diceva un noto statista italiano. Non è che con la sua richiesta il Sindaco Claudio Grillo, abbia avallato, ancora una volta, nel nome della sua tenuta a Sindaco, la politica del baratto? Non è che la richiesta di azzeramento del Nucleo di valutazione da parte di quel gruppo politico non è stato altro che un messaggio chiaro da lanciare allo stesso organo affinché accogliesse in tempi brevi le richieste che poi dovevano arrivare dal primo cittadino una volta raggiunto l’accordo? Ai posteri l’ardua sentenza.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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