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Cronaca

“Aiuto! Papà sta picchiando la mamma!”. A 10 anni chiama i carabinieri e fa arrestare il papà

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Gli eroi dei bambini dovrebbero essere i propri genitori e non il contrario. Eppure, ci sono dei casi in cui i bambini sono costretti ad essere di colpo già grandi, diventando eroi e salvando la propria mamma.

E’ questo il caso del bambino di 10 anni che a Zafferana Etnea, in provincia di Catania, ha allertato le forze dell’ordine, salvando la mamma dalle botte del marito, un 38enne spesso ubriaco.

L’uomo aveva già più volte picchiato la moglie, spaventando a morte il piccolo che questa volta, però, non ce l’ha fatta più.

Il piccolo testimone di reiterati episodi di violenza che andavano avanti già da anni (nel 2019 l’uomo era già stato denunciato), ha deciso di intervenire con un coraggio che spesso manca anche ai più grandi.

Il bambino ha così salvato la mamma di 45 anni. A mezzanotte di sabato 30 gennaio 2021, l’operatore della centrale operativa ha ricevuto la chiamata del bambino che, con voce rotta dal pianto, ha chiesto l’aiuto dei carabinieri per salvare la madre dalla furia dell’altro genitore.

La pattuglia locale è immediatamente intervenuta sul posto e ha trovato la vittima delle botte con il bambino.

L’aggressore, dopo aver picchiato la consorte, aveva infatti lasciato l’abitazione. Sul pavimento i carabinieri hanno trovato frammenti di vetro mentre il bambino cercava di nascondersi dalla pattuglia.

La madre aveva in viso tutti i segni delle percosse registrati dal personale del 118 chiamato sul posto: in volto ecchimosi sullo zigomo destro oltre che segni sul torace e sulla clavicola destra.

I soccorsi sono intervenuti sul posto, poiché la donna non voleva recarsi in pronto soccorso.

La 45enne aveva già denunciato il marito nel maggio del 2019 per maltrattamenti. Localizzato dai carabinieri nei pressi dell’abitazione, ancora ubriaco, l’uomo è stato arrestato.

 

 

 

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Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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