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CAIVANO. Querelle Angelino – Falco. Di solito è sempre la terza campana a dire la verità

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CAIVANO – Oramai una sola cosa è accertata. Il nuovo sindaco di Caivano non ama le critiche e tenta di adulare organi di stampa e giornalisti compiacenti. Mi ricorda un po’ un personaggio politico di altri tempi, basso, calvo, che amava affacciarsi dai balconi e con i pugni ben stretti al girovita parlava alle folle.

Il sindaco ama i giornali che “mettono le due campane” – giuro ha scritto proprio così – evidentemente il sindaco caivanese conosce giornali che posseggono campanili dove si possono “mettere” due campane, boh! Quando si dice che si deve conoscere la lingua italiana. Ma forse non sa che in realtà deve anche stare attento quale giornale si adula visto che ce ne sono alcuni che sono rappresentati da individui che hanno un casellario giudiziario scritto sui rotoloni di carta all’insaputa dell’Ordine! Ma veniamo ai fatti.

Commento del Sindaco Falco

Due giorni fa il Consigliere Antonio Angelino redige un post su Facebook accusando l’amministrazione Comunale di aver dormito – nel vero senso della parola – circa il contributo interministeriale agli enti locali a copertura della spesa di progettazione definitiva ed esecutiva, annualità 2020, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio, nonché per investimenti di messa in sicurezza di strade. Non tanto per il fatto che l’ente comunale non possedeva i progetti preliminari per poter aderire ma più per il fatto che siccome in campagna elettorale, il Sindaco Falco tanto si è vantato di rappresentare una coalizione che facesse capo a due partiti attualmente al governo e di poter istituire, a differenza degli altri, una vera e propria filiera politica, non sono proprio venuti a conoscenza dell’esistenza di tale opportunità, gettando così alle ortiche svariate centinaia di migliaia di euro a fondo perduto.

Avete capito bene, i fondi che il Ministero degli Interni e il Ministero delle Finanze hanno messo a disposizione per gli enti che avevano l’esigenza di mettere in sicurezza il territorio a rischio idrogeologico, efficientamento scuole etc. erano a fondo perduto e l’Amministrazione Falco se li è fatti scappare. Questo è un dato di fatto incontrovertibile.

Dopodiché, come al solito, il sindaco cerca di trovare la pezza a colori, come si dice in gergo e partendo dal suo modus operandi dimostrato finora, cerca di “impapocchiare” l’ignaro cittadino medio caivanese. Al netto delle offese rivolte al Consigliere Angelino scrive: “Per questa falsa notizia relativa alla perdita di finanziamenti per fare strade e scuole mi piacerebbe rispondere in Consiglio comunale”. In questo caso dice solo che è una bugia ma non entra nel merito, poi continua: “Per fare i progetti bisogna avere comunque delle poste in bilancio (quello che non abbiamo fatto noi) e bisogna fare gli avvisi pubblici. Nel fondo vi é chiaramente scritto che finanziavano progetti definitivi ed esecutivi. Quindi il comune per partecipare avrebbe dovuto avere già progetti preliminari. E poi si tratta di contributi alla progettazione e non alla realizzazione. Noi invece investiremo nel prossimo bilancio 1.000.000 di euro per le strade, 750.000 euro per le scuole, 1.300.000 euro per nuova viabilità e creeremo un fondo di rotazione per avere preventivamente un parco progetti adeguato alle nostre necessità e pronto per attivare finanziamenti aggiuntivi”.

Per fare i progetti bisogna avere poste in bilancio. Bene, poi dice: “quello che non abbiamo fatto noi”, questa è un enorme bugia, visto che dal calcolo delle poste in bilancio che mette alla fine del suo pensiero dimentica una voce che avrebbe fatto saltare dalla sedia più di qualche cittadino. Premesso che i fondi che cita il sindaco sono quelli  del Trasferimento del Ministero dell’Interno ai sensi dell’art. 106bis del D.L. 19 maggio 2020 convertito con modificazioni, dalla legge n.77 del 17 luglio 2020 – fondi trasferiti dal Ministero per l’emergenza Covid – per un totale di € 2.945.019,10 – anche qui si nota che il primo cittadino di Caivano non è una cima neanche in matematica visto che dai suoi calcoli si arriva a tre milioni e 50mila euro – c’è da dire inoltre che, volutamente, nel suo post, la fascia tricolore assegna con un’unica cifra – € 1.300.000,00 – per la viabilità, lasciando intendere che in un secondo momento creeranno – come se si volesse parlare di altri soldi, altri capitoli di bilancio – un fondo di rotazione per ottenere un parco progetti adeguato.

Il Sindaco ha volutamente omesso, così come si può vedere dall’atto di indirizzo redatto per la distribuzione di tali fondi, di scrivere che in realtà di quel milione e trecentomila – € 1.200.000,00 se si vuole essere bravi in matematica – solo settecentomila euro sono destinati a nuove opere: con ordine di priorità alle Aree verdi e all’arredo urbano, mentre gli altri 500mila euro sono stati già assegnati al fondo di rotazione per le progettazioni (n. 25/30 progetti sulla città del futuro, rete idrica, rete fognaria, strade, piazze, piano urbano del traffico, piste ciclabili, smart city, riqualificazione urbana, consolidamento in termini di sicurezza del patrimonio immobiliare privato e pubblico); alcuni progetti vanno fatti con “concorsi di progettazione con partecipazione dei cittadini”  (piazze, accessi a Caivano, arredo urbano, rotonde)ufficio assistenza ecobonus e sismabonus.

Prima Pagina dell’atto di indirizzo

Quindi premesso che per i fondi interministeriali citati dal Consigliere Angelino sarebbero bastati dei progetti preliminari quasi somiglianti a delle vere e proprie relazioni e premesso che, ad onor del vero, i cassetti del settore tecnico del Comune di Caivano pullulano di progetti preliminari – se solo sarebbero serviti ad intercettare quei fondi – e premesso che, come scrive il sindaco, il fondo interministeriale sarebbe servito a finanziare solo i progetti esecutivi e non i lavori, ma quanto meno, quei soldi avrebbero evitato che 500mila euro trasferiti dal Ministero per il Covid si fossero distratti per il fondo di rotazione? Quindi di cosa, il primo cittadino, vuole parlare? Tenta, ancora una volta, di buttare fumo negli occhi dei cittadini o si accontenta solo di incantare i suoi servi sciocchi?

Ma vogliamo fare ancora altre domande al sindaco: Premesso che da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, il primo cittadino ha già avuto dei colloqui preliminari con alcuni professionisti del territorio, in che modo intende distribuire questi 500mila euro? In che modo viene scelto un professionista piuttosto che un altro? Con quale modalità e in base a quale esigenza si sceglie di “acquistare” un progetto piuttosto che un altro? Speriamo solo che in realtà tutto questo non si tramuta solo in un mero pagamento di “cambiali” elettorali.

La critica deriva sempre dalla conoscenza e la conoscenza deriva dallo studio e dalla lettura. È vero, ci sono giornali che postano articoli e si accontentano di pubblicare la mera notizia riportando dichiarazioni e contraddittorio – nella lingua del sindaco “mette le due campane” – ma ci sono anche giornali i cui redattori studiano, leggono e si informano e oltre la notizia, sul territorio, formano anche la “terza campana”.

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Caivano

CAIVANO. La Sottosegretaria Pina Castiello e la sua famiglia raggiunti da avvisi di riscossione coattiva per evasione tributaria.

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CAIVANO – Dopo le indiscrezioni nate da queste pagine sul presunto abuso edilizio del Ranch di proprietà della sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello e dei suoi fratelli, e della totale assenza di iscrizione a ruolo nel registro dei Tributi dal punto di vista IMU e Tari, grande lavoro di controllo è stato fatto dal settore Finanze e Tributi, compulsato anche dal Commissario prefettizio Filippo Dispenza.

Avviati, ovviamente, opportuni controlli a 360° sull’intera popolazione, l’attuale Amministrazione prefettizia è venuta a conoscenza che l’intero importo di evasione tributaria a Caivano ammonta a circa sei milioni di euro. Un gruzzoletto che, se tutti i cittadini caivanesi pagassero regolarmente i tributi, darebbe enormi vantaggi economici alla comunità, nonché anche disponibilità di cassa per lavori di manutenzione ordinaria e straordianaria.

I controlli effettuati, così come per legge, hanno riguardato gli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’evasione IMU e TARI e gli ultimi due anni per quanto riguarda il servizio di fornitura idrica.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, di questi circa sei milioni di euro di tributi evasi, si registrano gli avvisi di riscossione coattiva di un importo di circa € 5.500 cad. per un importo complessivo che riguardarebbero le proprietà terriere e immobiliari di via quattrovie e cinquevie, di circa 22mila euro indirizzati alla famiglia Castiello, nelle persone di Pina – l’attuale sottosegretaria di Governo – e gli altri tre fratelli.

Adesso, quanto di buono fatto dal settore Tributi ci aspettiamo lo stesso dal settore Urbanistica e che quanto prima si renda edotta la comunità sulla vera natura di quel villone con piscina.

Da caivanese propongo che questa sia l’unica storia che la sottosegretaria Pina Castiello possa permettersi di raccontare, la prossima volta, in un qualsiasi convegno che affronti il tema della legalità che si organizza a Caivano.

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Caivano

Caso ranch di Pina Castiello. Nel 2003 ultima data utile per il condono, in quell’area non esisteva nulla.

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CAIVANO – I miei ultimi due editoriali sui controlli e la legalità applicati e sbandierati a senso unico alternato, considerando il fatto che a parlare di legalità sul territorio ci sono stati alcuni organi istituzionali che per quanto riguarda alcuni aspetti personali questo grande valore umano se lo sono dimenticati.

Sto parlando della inchiesta (leggi qui e qui) partita da queste pagine e che riguardano la Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri con delega al Sud e vicesindaco di Afragola Pina Castiello che durante quest’ultimo anno non ha lesinato le sue presenze al fianco degli stati generali del Governo Centrale in passerelle politiche che come tema, quasi sempre, presentavano l’insegnamento della legalità ai caivanesi, brutti, sporchi e cattivi.

Siccome a nessuno piace prendere lezioni da chi, proprio lezioni non ne può dare, il nostro invito a controllare, dal punto di vista del rispetto delle regole, alcune anomalie che riguardano un immobile di proprietà della Sottosegretaria è stato recepito anche nel comune dove la stessa espleta la carica di vicesindaco.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo dal canto suo il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza ci fa sapere che si è subito attivato per vederci chiaro in questa vicenda, mettendo in subbuglio il settore dei Tributi, senza immaginare che dovrebbe mettere sottosopra anche il settore tecnico urbanistica e tra poco spiegherò il perché.

Di tutta questa storia si è occupata anche l’opposizione consiliare del Comune di Afragola che, come si legge dal profilo social del Consigliere Gennaro Giustino, nell’ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di Afragola Biagio Castaldo di mettere agli atti l’invito a fornire deduzioni, nel prossimo Consiglio Comunale utile, inerenti i presunti abusi edilizi ed evasione dei tributi legati al ranch di vie Cinquevie da inoltrare alla loro vicesindaca.

Il Consigliere Giustino nel suo post su Facebook scrive: “A scoperchiare il pentolone è la testata “Minformo” che in due articoli pubblicati sul web tira fuori storie di abusi edilizi nella dimora di Pina Castiello a Caivano, tasse evase, procedure burocratiche insabbiate e tanto altro. Incluso i condoni che quella villa di lusso, ex casa colonica, ha usufruito. Eppure, basterrebe utilizzare le aerofotogrammetrie e confrontare lo stato dell’arte alla data di chiusura dell’ultimo condono con quelle successive per capire cosa c’era, cosa e quando è stato realizzato e condonato. Verifica semplice e certa. Questa, però, è un’altra storia.

E sempre nel nome della verità e della legalità ho accolto l’invito del Consigliere Gennaro Giustino ed ho effettuato una ricerca su Google Earth e considerando che con il decreto legge 269 del 2003, successivamente convertito in legge, ha introdotto norme sulla sanatoria degli abusi edilizi e che in attuazione dell’articolo 32 del citato decreto-legge, la regione Campania ha adottato la legge regionale n.10 del 2004, peraltro dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 49 del 2006, ci siamo fatti un giro a ritroso negli anni attraverso lo strumento che ci mette a disposizione l’azienda californiana e abbiamo scoperto che fino al 2003 in quell’area dove oggi sorge una vera e propria reggia con piscina non esisteva nulla.

 

Quindi, il ragionamento è, in una eventuale assenza di permessi di costruire come è stato possibile sanare nel 2003 un manufatto abusivo inesistente? Poi se vogliamo considerare che la legge è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2004, scopriamo che in quella data si scorge solo la costruzione di una casa che ad occhio nudo presenta la metà delle cubature attualmente insistenti su quel terreno e quindi, laddove tale presunto manufatto abusivo sia stato condonato nel 2004, in tempo per il recepimento della legge regionale, quanto meno i sottotetti e la piscina che compaiono solo nel 2007 risulterebbero essere privi di condono sicuramente, perché abbondantemente oltre la data ultima per effettuare eventuale sanatoria.

 

Sarebbe bello scoprire cosa è successo durante questi ultimi 11 anni, sarebbe bello scoprire i nomi dei colpevoli di questo lungo silenzio sulla questione, sarebbe bello scoprire se durante questi anni ci fosse stata una copertura da parte della classe dirigente politica ma sarebbe ancora più importante scoprire il perché gli attuali soggetti politici caivanesi continuano a trincerarsi in questo lungo, colpevole e connivente silenzio sulle illegittimità che riguardano gli attori che hanno disegnato la nostra comunità alla stregua dei narcotrafficanti colombiani. Ma un sussulto di dignità da parte di chi tra pochi mesi si accingerà a vendersi per il difensore di tutti i caivanesi quando?

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Il Governo Meloni svuota il “Decreto Caivano”: tagliati 30 milioni di euro

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Il decreto Caivano prevedeva un fondo di 40 milioni di euro destinato a contrastare la dispersione scolastica, dimostrando l’impegno del Governo nella tutela di bambini e ragazzi vulnerabili alla violenza di strada.
Tuttavia, è emerso che nella Legge di Bilancio il fondo è stato ridotto a poco più di 10 milioni di euro.

Il decreto Caivano era il provvedimento simbolo del Governo Meloni per sostenere i giovani che vivono in quartieri difficili e a rischio criminalità, ma è stato ridimensionato dallo stesso esecutivo nella manovra economica. Nonostante il nome, le misure previste non si limitano al solo comune a nord di Napoli, ma mirano, nelle intenzioni del Governo, a colpire la criminalità minorile in tutto il Paese. Tra le novità, l’introduzione di pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola, con sanzioni che possono arrivare fino a due anni di reclusione.

Uno degli elementi chiave del decreto Caivano è l’introduzione del Daspo urbano per i minorenni dai 14 anni in su che si siano resi responsabili di episodi di violenza. Questa misura, che vieta l’accesso a determinate aree cittadine, ha visto un’estensione della sua durata massima a due anni, rispetto al limite precedente.

Sul fronte della giustizia minorile, il decreto modifica le disposizioni relative al carcere preventivo, riducendo da nove a sei anni la soglia per l’applicazione della custodia cautelare per i minori. Inoltre, vengono previste sanzioni più severe per gli adolescenti di almeno 14 anni trovati in possesso di droga o armi, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto alle attività criminali tra i giovani.

Per i minorenni colpevoli di reati che prevedono una pena massima di cinque anni, il decreto Caivano introduce un percorso di definizione anticipata della pena, che prevede l’impegno in lavori socialmente utili o attività benefiche a titolo gratuito. Questa misura è nota come “messa alla prova”. La sua attivazione è disposta dal Pubblico Ministero, in accordo con i genitori e con il parere dei servizi minorili, per una durata variabile tra uno e sei mesi.

Tagli che risultano in netto contrasto non solo con le promesse fatte in occasione del decreto Caivano, ispirato al Comune teatro di una violenza sessuale su due cugine minorenni, ma anche con le drammatiche cronache di questi giorni.
“Una scelta che rivela la volontà del Governo di azzerare gli investimenti nell’istruzione e di considerare il Sud un peso”, affermano Irene Manzi e Marco Sarracino del Pd. “L’ennesimo omicidio dimostra invece l’urgenza di un piano straordinario per l’assunzione di più assistenti sociali e insegnanti”, sottolinea Sandro Ruotolo della segreteria Pd.

Il centrodestra, invece, contrattacca accusando i dem: “Il finto buonismo della sinistra, che governa Napoli e la Campania, è uno dei fattori che ha contribuito a questa deriva”, afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Campania. Fratelli d’Italia continua a lodare il decreto Caivano: “Con questa iniziativa abbiamo gettato le basi per recuperare tanti ragazzi”, sostiene il senatore Sergio Rastrelli.

Tuttavia, nella legge di bilancio, gran parte delle risorse previste dal decreto sono state ridotte.

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