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CASORIA, pareggio nel fango di S.Maria, pomeriggio agrodolce per i viola

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Il Casoria non riesce ad espugnare il ‘Comunale’ di Santa Maria la Fossa, nonostante un primo tempo chiuso con il doppio vantaggio. Protagonisti del pomeriggio, la pioggia, un campo fangoso e un arbitro apparso inadeguato, che non ha ammonito un solo giocatore casalingo. Rammarico in casa della capolista, ma la corsa verso il salto di categoria continua, domenica il big match contro l’Albanova, seconda forza del girone A, distante 5 punti.
Dall’infermeria news in chiaroscuro: reduci da fastidi fisici, si rivedono nell’undici titolare Nucci e Folliero; non recupera Loffredo, terza presenza stagionale per Anastasio. Squalificato capitan Amoroso, al suo posto ritorna in campo, dopo oltre un mese dall’infortunio, Rea.

Si gioca su un campo al limite dell’impraticabilità a causa della pioggia che accompagna il match. All’ottavo minuto i viola vanno in vantaggio, Simonetti approfitta di un disimpegno errato dei locali, entra in area, dribbla Creuso e deposita il pallone in rete. I fossatari provano a reagire, Anastasio è attento su una perfida punizione di Tufano, successivamente è il palo a salvarlo su una conclusione di Massaro. Il Casoria resiste e invoca un penalty per un contatto in area tra Nucci e Parente, l’arbitro lascia giocare. Lo stesso direttore di gara ammonisce unilateralmente: 3 i gialli per i viola, nessuno per i casertani. Sul finire di frazione, fallo di mano di Avolio in area, rigore per gli ospiti, Nucci non sbaglia e regala il raddoppio ai suoi, risultato con cui si chiude il primo tempo.

La ripresa si apre con il protagonismo di Palma, che al 49° fischia un rigore per i fossatari, che definire generoso è un eufemismo, dal dischetto, Avolio non sbaglia. I gialloverdi insistono, i viola resistono e alzano il baricentro, al 66°min. Parente colpisce con un colpo violento Nucci, rosso per il giocatore di casa. Il Casoria prova ad approttitarne, Creuso è attento su Gioielli, lo stesso numero 10 ospite colpisce la traversa su punizione. Al minuto 83, nel momento migliore del Casoria, arriva la beffa, punizione da poco fuori area, Anastasio ingannato dal fango, respinge corto, irrompe Parente e regala il pari ai suoi. Il finale è tutto di marca viola, gli uomini di mister La Manna perdono De Luca per doppio giallo, ma è il portiere di casa a compiere il miracolo sulla conclusione destinata all’incrocio dei pali, scoccata da Folliero.

Lo stesso giovane estremo difensore casertano, si rende protagonista di un gesto evitabile a fine gara, andando a sbeffeggiare i tanti tifosi viola giunti a Santa Maria, occorre qualche minuto per riportare la calma. Un finale poco sportivo per una partita che può letta sotto diversi punti di vista: un Casoria che ha saputo combattere ma è apparso ingenuo, mai del tutto “brutto, sporco e cattivo”, come questo genere di match imporrtebbe.
TABELLINO
ASD SANTA MARIA LA FOSSA – ASD CASORIA CALCIO 2-2 (0-2)
CAMPIONATO DI PROMOZIONE GIR. A – 21°GIORNATA (6°RIT.)
SABATO 18/02/2017 – ‘COMUNALE’ DI SANTA MARIA LA FOSSA
Casoria: Anastasio 6, Capogrosso (’93) 6.5 (86°min. Castiello), De Luca 5.5, Portanova 6 (60°min.Larucci 6), Capogrosso (’90) 6.5, Rea 6, Simonetti 7, Folliero 6.5, Nucci 7, Gioielli 6.5, Postiglione 6 A disp. Franzese, Russiello, Piscopo, Eligibile, Vincenzi All. La Manna 6.5

S. Maria la Fossa: Creuso 7, D’Amico 5, Petrella 5.5, Parente L. 6.5, Parente D. 4, Avolio 6.5, Biondi 6, Contestabile 6 (93°min. Valentino S.V.), Massaro 6 (72°min. Caiazza 5), Tufano 6 (40°min Della Valle 5.5), Gallo 5.5. A disp. Galiero, La Cava, Zanfardino, Sciolio. All. Coccellato 6
Arbitro: Palma della Sez. di Napoli
Assistenti: Carrieri e Luongo della Sez. di Napoli
Reti: 8°min. Simonetti, 45°min. Nucci (Rig.), 49°min.Avolio (Rig.), 83°min. Parente L.
Ammoniti: Rea, Folliero, Simonetti, Capogrosso (’90), Larucci
Espulsi: Parente D. (S.M.) , De Luca (C.)
Spettatori: Circa 100 con folta rappresentanza di tifosi ospiti

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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