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Dopo Facebook, anche Twitter chiude definitivamente l’account di Trump

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Dopo il blocco di Facebook, anche Twitter ha definitivamente chiuso l’account personale di Donald Trump.

Il blocco, tuttavia, vale solo per l’account personale e così il presidente uscente degli Stati Uniti ha continuato a scrivere su quello ufficiale da presidente.

Twitter ha però cancellato anche i post pubblicati sull’account Potus, spiegando di aver preso questa decisione in seguito alle ripetute violazioni delle regole da parte di Trump, che avrebbe incitato anche il popolo alla violenza: il riferimento è ovviamente all’assalto a Capitol Hill degli scorsi giorni.

Dopo aver revisionato i più recenti tweet di Donald Trump e averli contestualizzati, analizzando come vengono recepiti e interpretati su Twitter e fuori, abbiamo deciso di sospendere permanentemente l’account per evitare ulteriori rischi”, spiega Twitter.

Come detto resta attivo l’account Potus, quello di presidente degli Stati Uniti. E da lì Trump replica parlando di una “cospirazione” contro di lui, ma non solo: “Siamo in trattative con altri siti. Stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma”, annuncia.

L’idea, quindi, è quella di aprire una nuova piattaforma per aggirare il problema della sospensione del suo account di Twitter.

Come dico da tempo, Twitter si è spinto ben oltre il vietare la libertà di parola e stasera i suoi dipendenti si sono coordinati con i democratici e la sinistra radicale per rimuovere il mio account dalla loro piattaforma, per far tacere me, voi e i 75 milioni di americani che mi hanno votato” ha accusato Trump.

Aggiungendo: “Avevo previsto che sarebbe accaduto. Stiamo trattando con vari altri siti e avremo un grande annuncio a breve. Stiamo anche valutando la possibilità di una nostra piattaforma in un breve futuro. Non ci metteranno a tacere. Twitter non è libertà di parola”.

ll blocco dell’account Twitter di Trump non stupisce, sia considerando il precedente di Facebook sia ricordando che il social aveva già cancellato molti tweet di Trump quando contestava il risultato elettorale delle elezioni presidenziali di novembre.

Inoltre, dopo l’assalto a Capitol Hill aveva sospeso il suo account per 12 ore. Nelle scorse ore 350 impiegati di Twitter avevano firmato una lettera inviata al fondatore, Jack Dorsey, per chiedere un’indagine, sostenendo che Trump ha fatto diventare questo social network il suo megafono, sfruttandolo anche per incitare alla violenza e infiammare la protesta.

Chi ha assaltato Capitol Hill, tuttavia, non ha tardato a dare la sua risposta al blocco dell’account del presidente uscente e infatti sui canali Telegram dei movimenti di estrema destra americani Proud Boys e Boogaloo sono apparsi dei messaggi inequivocabili: «La violenza è inevitabile».

 «Questo è un colpo di Stato. Un messaggio speciale per tutte le persone di sinistra che celebrano la cultura della censura. La destra vi ha permesso di vomitare la vostra vile sporcizia negli ultimi 100 anni perché credeva nella libertà di parola. Ora che non state ricambiando il favore, la violenza è inevitabile ed è probabile che i vostri vicini potrebbero rispondervi lanciandovi un mattone o peggio» hanno poi minacciato.

 

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Guerra, Putin avverte: “Il conflitto è globale, pronti a colpire Usa e Gran Bretagna”

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Durante un drammatico discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik. Ecco le dichiarazioni del leader del Cremlino:

“Il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto un carattere globale, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra”.

Inoltre Putin ha precisato che contro il nuovo missile, capace di viaggiare a 2-3 km al secondo, non esistono difese aeree efficaci. Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.

Tuttavia, il monito più inquietante lo ha lanciato agli Usa e alla Gran Bretagna, confermando che sei missili Atacms americani e un numero imprecisato di Storm Shadow britannici sono stati lanciati tra martedì e mercoledì sulle regioni russe di Bryansk e Kursk.

Pertanto, Putin ha aggiunto: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico”.

Secondo il presidente, “la Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi”.

Poi, l’attenzione del leader russo, si sposta sugli Stati Uniti e sul nuovo presidente Trump, il quale aveva promesso di riportare la pace tra Mosca e Kiev:

“Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) che, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva messo al bando gli euromissili. E la decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump, nel 2019. Quindi Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti”.

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Salvini sulla decisione della Corte Penale Internazionale: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”

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Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a margine dell’assemblea Anci, parlando della recente decisione della Corte Penale Internazionale di elevare un mandato d’arresto nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso e pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà, le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali”.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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