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NAPOLI. Approvato il bilancio di previsione: De Magistris è salvo

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Dopo 18 ore di Consiglio Comunale, alle 3.45 circa, è stato approvato il bilancio di previsione 2020-2022 con 19 voti favorevoli e 18 contrari.

Il Sindaco De Magistris si è salvato per un solo voto.

All’approvazione del bilancio hanno contribuito in modo particolare il voto favorevole di Anna Ulleto, consigliere di opposizione, e l’assenza di Salvatore Guangi di Forza Italia e di Domenico Palmieri, cosigliere di opposizione con Napoli Popolare.

Per l’intera giornata di ieri De Magistris non aveva i voti per restare in sella. La situazione, secondo le notizie riportate da Napoli Repubblica, si è ribaltata alle 2 di notte, quando il consigliere Nino Simeone si è sentito male ed ha abbandonato l’aula su una sedia a rotelle. Simeone avrebbe votato No. Senza il suo voto contrario, i ‘NO’ sono stati superati dai ‘SÌ’ e il bilancio è stato approvato.

Il Sindaco Luigi De Magistris ha commentato:

Sono molto contento per la città. Dopo il sindaco di strada credo che questo sia stato il momento più difficile. Non era facile con ben 8 consiglieri eletti grazie a me che nel frattempo sono passati dall’altra parte.

Voto favorevole di Ulleto? Chi ha votato Sì non l’ha fatto per interesse personale, ma per amore di Napoli. Il vero squallore politico di questa vicenda è rappresentato dai traditori che con questo voto sono stati messi all’angolo. Lo scandalo è chi tradisce, non chi ha evitato il commissariamento e la spallata eterodiretta da un altro palazzo. Mi riferisco ai consiglieri che eletti con me con grande pervicacia hanno votato contro. È legittimo perché in democrazia si può cambiare, però è anche eticamente e politicamente riprovevole.

Ringrazio l’area di moderati del centrodestra che sono stati responsabili. E non c’è un accordo, nessun segreto. Abbiamo fatto un grande lavoro politico. Il risultato è più largo dei numeri: perché il clima che si è creato prefigura un rafforzamento della maggioranza”.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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