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Il 23 novembre 1980 tremò la terra in modo spaventoso: 90 secondi ancora oggi nitidi come allora

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Qui non c’entra la politica, qui c’entra la solidarietà umana, tutte le italiane e gli italiani devono mobilitarsi per andare in aiuto a questi fratelli colpiti da questa nuova sciagura. Perchè, credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi” (Sandro Pertini, discorso alla nazione dopo il terremoto in Irpinia del 1980).

Chi non era ancora nato non può capire, chi l’ha vissuto non potrà mai dimenticare… C’è chi è rimasto lì fermo immobile, quasi paralizzato, tra paura e smarrimento, in pochi attimi i sogni di una vita si sono sgretolati per sempre, sono crollati come cartone al vento, e gli occhi stanno ancora oggi lacrimando per quel dolore infinito.

Novanta secondi, solo novanta ma interminabili secondi in cui Campania e Basilicata furono colpite da una scossa 6.9 che le sventrò per sempre. Il bilancio fu quasi da apocalisse: circa 3000 morti, 9000 feriti e 280.000 sfollati.

Quello di 40 anni fa fu il terremoto più potente degli ultimi 100 anni. L’epicentro del sisma, Conza della Campania, venne completamente rasa al suolo. Ancora oggi le conseguenze di quel disastro sono tangibili e molte sono le persone che non hanno più riavuto indietro ciò che è andato perso per sempre.

Ero lì ferma immobile, accanto alle ante del balcone, mentre tutti correvano giù io non riuscì a muovermi e rimasi in casa con mio padre” aveva 14 anni quando accadde, oggi ne ha 54 ma il ricordo è ancora nitido e vivo, chiunque ricorda cosa stesse facendo in quel momento e tutte le conseguenze, il resto è storia…

Un giorno qualsiasi di un anno qualunque, ma improvvisamente un sussulto fortissimo, un enorme boato cambiò per sempre la vita di migliaia di persone.

Le province più colpite furono Avellino, Salerno e Potenza: più di 20.000 case vennero distrutte e non sono state mai più ricostruite.

Come se tutto fosse accaduto ieri, come se non fossero passati 40 anni, c’è ancora chi aspetta un risarcimento da allora, ma i soldi pubblici sono svaniti nel nulla quasi come sotto la nuvola di polvere che venne a crearsi da quelle macerie.

Il 23 novembre 1980, 40 anni fa, tremò la terra in un modo spaventoso, oggi, a quarant’anni da quel disastro, i cuori di coloro che l’hanno vissuto non smettono ancora di tremare, in attesa di un risarcimento per ciò che hanno perso e per tutti quelli che in quell’istante sono spariti per sempre, come ingoiati da una voragine infinita, di tutti coloro che un istante prima erano lì accanto a loro e l’istante dopo sono svaniti come cenere al vento.

 

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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Il piccolo Ethan riabbraccia finalmente la madre Claudia: “Sono felicissima”

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una madre e di un figlio che si sono ritrovati dopo circa tre mesi.

Si tratta del piccolo Ethan, che ha finalmente riabbracciato la madre Claudia, dopo che lo scorso agosto il padre del piccolo nonché ex marito della donna, Eric Howard Nichols, le aveva sottratto con l’inganno il bambino mentre erano in vacanza in Puglia.

Tuttavia, la Polizia statunitense è riuscita a rintracciare e bloccare l’uomo nella contea di Orange a Los Angeles, dove si era trasferito con il figlio dopo la fuga. Pertanto, intorno alle 23 di ieri la donna è arrivata a Los Angeles riabbracciando il figlio.

Ecco le parole della donna:

“Sono felicissima. Come mi ha visto, mi ha fatto il suo splendido sorriso. L’ho trovato cresciuto, molto più pesante, ormai ha sei denti e gattona velocissimo. Si mette dritto in piedi da solo, è meraviglioso essere di nuovo con lui”.

Adesso il piccolo è stato affidato temporaneamente alla madre Claudia Ciampa, poiché ci sarà un percorso giudiziario che vedrà come controparte il padre americano del bambino, con un giudice che deciderà sull’applicazione della Convenzione Internazionale de L’Aja e a chi spetterà tenerlo definitivamente.

“Ora cominceranno le udienze, di cui la prima sarà già domani. Speriamo che si risolva tutto per il meglio e al più presto, così che possiamo tornare insieme in Italia”, afferma Claudia dall’America.

L’avvocato Gian Ettore Gassani, difensore di Claudia e presidente dell’AMI ha aggiunto:

“Il ministero invita tutti alla calma e siamo d’accordo anche io e la madre. Siamo solo all’inizio di un’avventura difficile, che ci farà attendere ancora un po’ di tempo per la decisione finale del giudice sul rimpatrio della signora Ciampa e di suo figlio”.

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Napoli celebra Maradona con un raduno a lui dedicato: le ultime

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Diego Armando Maradona continua a vivere nel ricordo di chi lo ha amato e di chi ne ha ammirato le gesta, soprattutto quella città di Napoli che non lo ha mai dimenticato.

Pertanto, grazie all’idea dell’avvocato Sergio Pisani, la figura del Pibe de Oro sarà celebrata nel raduno intitolato ‘Maraduno’, che vedrà la partecipazione attiva del pubblico protagonista del primo murales umano dedicato al compianto campione argentino.

Il raduno si terrà all’Edenlandia di Napoli domenica 24 novembre, con l’obiettivo di unire i tifosi, i sostenitori di Diego e la città intera. Gli organizzatori invitano i partecipanti a portare foto dei loro tatuaggi e tributi artistici dedicati al campione argentino, che verranno poi trasformati in un murales collettivo.

L’inizio è fissato per le ore 12, con un dj set a tema Maradona e proiezioni su un maxischermo. Seguiranno l’esibizione della Banda Argentina e canti in onore di Diego; la raccolta e l’esposizione di cimeli e tatuaggi tributo a Maradona, con apertura del progetto murales umano; una mostra dei cimeli storici di Maradona; la premiazione dei 10 personaggi vicini a Diego e una foto di gruppo per il libro celebrativo realizzato con l’editore Cuzzolin, con le fotografie che verranno scattate dai professionisti Mario Durante e Nico Nocera.

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