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AFRAGOLA. Grillo, l’enigma della giunta e i tre principali problemi irrisolti della città

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AFRAGOLA – Un argomento che sta tenendo in suspance l’intera città è sicuramente la formazione della nuova giunta ma con un’amministrazione che in più di due anni è solo riuscita ad accumulare e collezionare problemi è difficile che il bandolo della matassa venga trovato in poco tempo.

Oramai sono passati quindici giorni da quando il sindaco Grillo ha annunciato l’azzeramento della giunta e finora si è ancora in alto mare. In un comune normale il sindaco azzera la giunta quando ha già le idee chiare sulla formazione della nuova, invece qui ad Afragola si chiede ai gruppi politici cosa preferiscono che Babbo Natale metta sotto l’albero. Ovviamente, così facendo si finisce per far litigare tutti per i propri tornaconti personali e si arriva alla fine che forse la giunta sarà rimaneggiata di poco, infatti a quanto pare la sola a pagarne le conseguenze sarà proprio l’assessora Iovino che nominata dal sindaco dopo poco tempo si è tuffata, forse suggerito dal grande stratega politico del marito ricordato da tutti come il figlio di…, tra le braccia dell’ex senatore Nespoli. Questa mossa non è mai andata giù al primo cittadino che oggi è disposto a sacrificarla sull’altare della nuova giunta, dove il suo posto dovrebbe essere ricoperto dalla quota rosa espressa dal duo Izzo-Fusco.

Un dato politico abbastanza ambiguo è creato proprio dalle scelte della fascia tricolore. La Lega oramai è fuori dalla maggioranza e la dimostrazione è stato il voto sul bilancio eppure il primo cittadino decide di mantenere saldo il proprio staff, non accorgendosi, o forse si, che la dott.ssa Carla Picardi – figura dell’ex Senatore Nespoli che risponde precisamente ai suoi dettami, così come descritto anche dalle relazioni della magistratura circa l’inchiesta sulla gara sui rifiuti – prende parte a tutte le riunioni organizzative, venendo a conoscenza di tutte le decisioni dell’amministrazione anzitempo.

Allora perché non approfittare dell’azzeramento della giunta per azzerare anche lo staff e conservarsi qualche posizione di sottogoverno in più, in maniera da rendere più agevole gli spostamenti all’interno dell’esecutivo? Invece no. Chiamare, questo, azzeramento, perdere quindici giorni di tempo ed uscire fuori con la stessa giunta è l’ennesima presa per i fondelli al popolo afragolese.

Infatti da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, la giunta dovrebbe essere riconfermata in toto perché il sindaco si è fatto garante di tutti i consiglieri dimissionari finiti in giunta e l’unico intoppo sarebbe proprio rappresentato dal Consigliere Lanzano che forte del fatto di essersi alleato con Enzo De Stefano chiede a gran voce il cambio di assessore da quota rosa a quota azzurra, infatti da rumors pare che l’assessore vorrebbe farlo proprio lui e far entrare in Consiglio comunale Aniello Silvestro mentre il primo cittadino vorrebbe addirittura avocare a se l’assessorato per nominare uno al bilancio per ripianare una volta e per tutte il buco al bilancio denunciato anche dal dirigente Chiauzzi, lo stesso dirigente che il 25 ottobre dovrà rispondere in tribunale dell’accusa di turbativa d’asta. Un altro nodo per il quale c’è molto dissidio in amministrazione perché pare che la maggior parte dei consiglieri e assessori non voglia costituirsi parte civile nel processo. Essendo il Comune di Afragola parte lesa sembra alquanto strana questa decisione che potrebbe creare ancora di più quel fumus che tanto ha fatto attenzionare il Comune di Afragola dalla Prefettura.

Non solo la turbativa d’asta resta un argomento accantonato da quest’amministrazione. Altri due problemi insoluti sono quelli legati al Lu.Mo. e alla Masseria Ferraioli. A proposito di quest’ultima: abbiamo appreso con stupore che ad Afragola anche la camorra è cambiata, forse anche i sodalizi criminali negli ultimi tempi sono attenti alla spending review, visto che i messaggi intimidatori adesso preferisce farli con proiettili a salve e non più con colpi d’arma da fuoco veri, evidentemente i tempi cambiano per tutti e sono io che non ci capisco nulla di queste cose. Fatto sta che il milione e mezzo per la riqualificazione della Masseria sono arrivati e quello che oggi rappresenta un simbolo anticamorra va riqualificato e messo in condizione di essere fruibile da tutti, specialmente dagli afragolesi. Sicuramente chi oggi gestisce quel bene confiscato può insegnarci perbene come si fa a far valere i propri diritti e come si fa a far sì che l’amministrazione molli i fondi per la riqualificazione al di là delle intimidazioni ricevute, perché chi fa dell’anticamorra il proprio valore portante sicuramente è gente tosta.

Così come il complesso Lu.Mo. che al di là delle parole dichiarate da parte dell’amministrazione e di qualche imprenditore occulto che si nasconde dietro gli interessi della società vincitrice dell’appalto, quell’immobile antistante l’intero complesso non è stato assegnato alle scuole Mozzillo e A. Moro né col bar all’interno né senza bar. La verità ne è una sola. Agli imprenditori che ci sono dietro la Onlus “Atlantide” interessa solo arrivare al 15 ottobre quando ci sarà la prima udienza del processo che vede la società assegnataria contro il Comune di Afragola per la mancata assegnazione, perché arrivati a questo punto per chi doveva gestire quell’immobile conviene più essere risarcito del danno per la mancata assegnazione che gestire il Lu.Mo. in assenza di coinquilini per l’immobile principale con tutte le spese di gestione che l’intera struttura presenta. Perché se si era davvero alla ricerca di un coinquilino e di sgravarsi di parte delle spese, la società assegnataria o chi per essa poteva anche trovare l’accordo con l’Inps in maniera privata e senza la presenza dell’amministrazione comunale e forse per lo stesso motivo è saltato anche l’accordo tra privati a scopo sociale con la Presidente della Cooperativa ECO Sofia Flauto e la dimostrazione della volontà di tutte le parti di arrivare al contenzioso sta solo nei fatti. Ad oggi quel bene, costato alla comunità afragolese quasi quattro milioni di euro, versa in condizioni disastrose, abbandonato all’incuria e vandalizzato dai teppisti del territorio.

Unico argomento che forse vedrà la fine entro l’anno è il famoso PUC al quale il sindaco e l’amministrazione tutta han pensato bene assegnare la sua progettazione allo studio professionale “Gnosis Progetti” di Napoli che in continuità con quanto fatto dallo studio “Moccia” durante la consiliatura Tuccillo, redigerà il nuovo piano urbanistico e si farà in modo di evitare il commissariamento dello stesso che poteva rappresentare una vera e propria debacle per l’intera amministrazione Grillo.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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