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Cronaca

Sciolto il Comune di Sant’Antimo. Incandidabili l’ex Sindaco Russo e l’Assessore Pedata

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Il Tribunale di Napoli Nord, su proposta del Ministero dell’Interno, ha dichiarato incandidabili l’ex Sindaco di Sant’Antimo Aurelio Russo ed l’Assessore appartenente alla sua giunta, Teresa Pedata. E’ stata invece “assolto” l’altro Assessore, Ivana Tarantino.

Il tribunale di Napoli Nord, accolto parzialmente il ricorso con decisione in camera di consiglio dello scorso 10 settembre, ha dichiarato «Aurelio Russo e Teresa Pedata incandidabili alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento del Comune di Sant’Antimo e alla presente pronuncia».

E’ stato invece rigettato il ricorso nei confronti di Ivana Tarantino. L’ex sindaco e l’ex assessore Pedata dovranno invece effettuare anche il pagamento delle spese del giudizio.

L’ex Sindaco aveva già commentato in passato l’eventuale scioglimento del Comune di Sant’Antimo, asserendo «Ho già detto che, pur avendone la possibilità, non ricorrerò al Tar contro il provvedimento di scioglimento per infiltrazione del Consiglio Comunale. I motivi li ho già spiegati: la democrazia a Sant’Antimo è malata da vent’anni. Occorrono poteri straordinari per farla guarire, che un Sindaco di certo non ha. Due anni sono lunghi, i Commissari non possono limitarsi a fare gli Ispettori, oppure ridursi ad incutere paura ai cittadini ed agli impiegati: durante l’intervento di bonifica, c’è bisogno di “tenere vivo” il paziente. La città deve essere rianimata. In questo momento, dopo un anno di gestione commissariale, è moribonda»

I due Assessori, l’una incandidabile, l’altra invece no erano rispettivamente Teresa Pedata assessore all’Igiene Urbana della lista Insieme, incarico revocato dall’ex sindaco Russo nel marzo 2019 a seguito di dissapori ed Ivana Tarantino, eletta consigliera comunale nella lista civica Nuovo Pensiero a sostegno del candidato di centrodestra Corrado Chiariello, passò poi in maggioranza ed entrò in giunta nell’aprile del 2019 con le deleghe all’Igiene, Cimitero, Protezione Civile, Servizi Demografici e Pon.

I fatti hanno avuto inizio quando il Ministero dell’Interno, in seguito agli accertamenti effettuati dalla commissione d’accesso e quella straordinaria, sentito il prefetto di Napoli, decise di chiedere l’incandidabilità nei confronti dell’ex primo cittadino e di due esponenti della sua giunta rifacendosi al comma XI de D.lgs 267/2000.

Quest’ultimo, infatti, recita: “Fatta salva ogni altra misura interdittiva ed accessoria eventualmente prevista, gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento di cui al presente articolo non possono essere candidati alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo. Ai fini della dichiarazione d’incandidabilità il Ministro dell’interno invia senza ritardo la proposta di scioglimento di cui al comma 4 al tribunale competente per territorio, che valuta la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 con riferimento agli amministratori indicati nella proposta stessa”.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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