All’interno del campo rom di Scampia una ragazza di 17 anni, al settimo mese di gravidanza, è risultata positiva al Covid-19.
Sono subito scattati i tamponi a tappeto e tra poche ore le indagini seguite alle ricerche epidemiologiche dall’Asl Napoli 1, potrebbero individuare un nuovo focolaio da tenere a bada. Nell’ipotesi contraria, gli esami dovrebbero accertate il caso isolato della minore e far tirare un sospiro di sollievo alla numerosa comunità che popola il campo.
Questa volta la zona in cui si rischia la diffusione del virus è il villaggio nomadi gestito dal Comune di Napoli, a ridosso della Circumvallazione esterna della periferia nord che è il più stanziale della città con una forte componente di slavi e percentuali incoraggianti sull’inclusione scolastica dei bimbi.
A far preoccupare la comunità rumena è una minore che, in seguito agli accertamenti eseguiti per monitorare lo stato della sua gravidanza, è risultata positiva al Coronavirus sebbene, al momento, non presenti alcun sintomo.
Il primo accertamento in merito alla positività della ragazza è stato eseguito all’ospedale Moscati di Aversa dove la ragazza si era sottoposta a un controllo per la gestazione portata avanti, fino a oggi, senza alcun tipo di criticità.
Dopo l’esito positivo del primo tampone naso faringeo, la 17enne è stata trasferita al Secondo Policlinico che, dall’inizio della pandemia, è stato attrezzato con un percorso dedicato che il Dipartimento Materno-Infantile ha predisposto per permettere alle donne di partorire in assoluta sicurezza anche in caso di infezione da Coronavirus.
Il secondo tampone è stato quindi eseguito il 13 luglio, ed ha purtroppo confermato la positività della ragazza ricoverata nella struttura che, come ha assicurato il direttore generale, Anna Iervolino, conserverà i reparti Covid dedicati alle donne e ai loro bimbi fino all’ufficializzazione della fine dello stato di pandemia.
La minore riceverà quindi, all’interno della struttura ospedaliera, sia un trattamento di assistenza ginecologica sia quello specifico per il contagio da Covid destinato anche al monitoraggio del nascituro.
Il dato incoraggiante, riscontrato dai medici del Policlinico è che nessuna gravidanza ha avuto complicanze correlate al virus e tutti i nati da madre Covid sono risultati negativi.
Per la minore si è anche prospettato quindi l’iter per seguirla nel momento del parto ed eventualmente proseguire con l’assistenza pediatrica dal momento che il Policlinico è Hub pediatrico Covid con posti anche in terapia Intensiva. Fino a oggi sono stati assistiti 105 bambini sul territorio, ricoverati 21 minori e attualmente sono assistiti due bambini del focolaio di Mondragone.
Le indagini dell’Asl Napoli 1 per la ricerca epidemiologica e l’eventuale individuazione di altri casi Covid correlati alla minore rumena, è partita subito dopo l’accertamento della positività della donna.
Non è stato semplice risalire ai parenti della minore e costruire i suoi legami più stretti per cui sono stati eseguiti dei sopralluoghi dai nuclei ispettivi dell’Asl all’interno del campo nomadi di Scampia, dove la 17enne risiede.
L’iter dello screening ha interessato 11 persone, incluso il marito della giovane donna, tutti sottoposti al tampone naso faringeo ieri pomeriggio e isolati sotto sorveglianza fiduciaria, all’interno dei prefabbricati nel campo.
L’Asl, per contenere ulteriormente la possibilità di rischi, ha attivato anche un’indagine parallela a quella epidemiologica basata sui contatti dichiarati dalla minore, considerando sia l’ostacolo della lingua che le possibili frequentazioni all’interno del campo rom dove gli spazi comuni sono quotidianamente condivisi da più nuclei familiari.
In giornata, in base agli esiti dei tamponi effettuati, il dipartimento di prevenzione e ricerca epidemiologica della Asl Napoli 1 potrebbe allargare lo screening dei tamponi all’intero campo nomadi.