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Ambiente

CAIVANO: Scuola “Collodi” del Parco Verde, struttura fatiscente a causa della mancanza di fondi

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Stamattina mentre andava in scena il saggio natalizio dei bambini della scuola dell’infanzia Collodi del Parco Verde, abbiamo accolto la denuncia di un operatore scolastico, nonché assistito al degrado in cui versa la struttura dello stesso plesso.

Se da un lato abbiamo potuto vedere con quanta passione e parsimonia, il corpo docente dedica anima e cuore a quei bambini che sono costretti a vivere in un’area ghettizzata dalla malapolitica, con la speranza di donargli un futuro migliore, dall’altra parte abbiamo potuto osservare con quanta negligenza e incapacità, quest’amministrazione svolge il proprio ruolo in termine di prevenzione e sicurezza.

Mentre all’interno si respirava l’aria natalizia e si scorgeva, attraverso i loro occhi, la gioia dei genitori accorsi lì per vedere esibire i propri pargoli, all’esterno abbiamo potuto registrare rifiuti sparsi ovunque, cavi elettrici penzolanti, erba ed alberi cresciuti al punto tale da formare veri e propri sentieri simili a quelle delle giungle, mura di cinta decrepiti dai quali fuoriesce ferro arruginito, cassette antincendio vuote e divelte. Il tutto accessibile tranquillamente ai bambini, senza alcuna misura di sicurezza, i quali possono farsi male durante la ricreazione e senza che nessuno possa porre rimedi.

Dal canto della dirigenza scolastico, almeno per quanto in nostro possesso, sono state espletate tutti i riti di forma, sia il dirigente Perna che gli stessi operatori scolastici, attraverso istanze regolarmente protocollate alla segreteria comunale, hanno informato sindaco e dirigenza del degrado del Collodi, e a quanto pare la risposta, ormai diventata cantilena monopoliana, è sempre la stessa: Il comune è in dissesto e non abbiamo fondi, intanto però non mancano le richieste di rimpinguamento delle casse comunali, per intascare le indennità di sindaco, assessori e presidente del consiglio.

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Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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