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CASORIA: Santi numi, dateci i lumi

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Sarà che non è supportato adeguatamente, sarà che governare una realtà problematica come quella casoriana non è affatto semplice, sarà per mera sfortuna, ma il Sindaco ultimamente non ne imbrocca una. Si è visto bocciare in regione il progetto per “La via dei Santi” (definito dal capogruppo di Campania Libera Luisa Marro “un progetto talmente scadente che neanche il PD regionale avrebbe potuto candeggiarlo”), ha toppato con le linee programmatiche (quelle presentate con calme e per favore dopo un paio di mesi dalla scadenza imposta dal regolamento comunale) con una isola ecologica inesistente a via Lufrano (come denunciato sempre dalla Marro a NanoTv), è stato sconfessato pubblicamente dal suo stesso assessore all’ambiente Pietro D’Anna, che attraverso una nota lamentava un noleggio (di cui non era stato messo al corrente) di 2 spazzatrici per Casoria Ambiente dal costo esorbitante di 180000 euro per 6 mesi (sempre secondo la Marro, senza un straccio di gara) quanto meno poco oculato, visto che, preventivo alla mano, sarebbe costato meno acquistarle (due spazzatrici di nuova generazione costano meno e funzionano meglio).

Se non bastasse pura la grana delle Luminarie; questa volta è la consigliera comunale del 5 stelle di Casoria, Elena Vignati ad affondare il colpo: si guarda intorno, qualche filo penzoloni, mangia la foglia! Dopo una piccola indagine la bordata sulla pagina FB, cui seguirà, nel giro di poche ore, un atto ufficiale: una richiesta di “trasparenza” al sindaco, all’assessore al commercio Antonio Ricciardi, al comandante della polizia municipale Anna Bellobuono e all’assessore ai lavori pubblici Marianna Riccardi. Ma cosa non convince la pentastellata? Tanto per cominciare, non sarebbe affatto chiaro chi abbia finanziata l’opera di arredo urbano, se i privati o il comune; non sarebbe stata pubblicata nessuna delibera che faccia menzione ad un patrocinio per manifestazioni natalizie o Luminarie, nonostante si vedano girare manifesti (locandine) con lo stemma comunale da parte dei consiglieri di maggioranza (il che forse si configurerebbe in un reato). Inoltre, ad occhio, il sospetto che queste illuminazioni non siano state montate proprio a norma. Poi c’è l’albero transennato a piazza Cirillo: quando è troppo è troppo. Questa la posizione della consigliera d’opposizione. Davvero un bel casino! Il sindaco si affretta a precisare: “Le luci natalizie di Casoria e tutte le iniziative che si svolgeranno in questo periodo sono il frutto di una cooperazione tra privati e comune, dato che il comune non aveva fondi per le luminarie: si è costituito un comitato con tutte le associazioni di categoria, le quali si sono occupate di raccogliere fondi dai privati; tra l’altro alcune iniziative che presto si svolgeranno a Casoria sono autofinanziate. Abbiamo risparmiato per la prima volta 70 mila euro per le luminarie. In merito all’ultimo punto -conclude- abbiamo recintato l’albero solo per ragioni di sicurezza”. Qual è dunque la verità? Troppo sospettosa la Vignati o troppo vago il sindaco? Facciamo luce o stacchiamo la spina?

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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