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POLITICA

Regionali 2020. Caso si dimette da coordinatore di Campania Libera: “Mi candido a sostegno di De Luca”

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La notizia era nell’aria. Enzo Caso si dimette da coordinatore provinciale di Campania Libera. Innanzitutto ecco le sue parole a caldo: “Coerentemente con quanto fatto nel 2010 e nel 2015 resto a disposizione e a sostegno del Presidente Vincenzo De Luca. Il lavoro fatto in questi ultimi anni in Regione Campania mi inorgoglisce e mi spinge ad assumere le decisioni che meglio possono giovare alla riconferma del nostro governatore. Per questo motivo ho preferito, prima dell’ufficialità delle elezioni regionali 2020, svestire i panni di Coordinatore Metropolitano di Campania Libera. Questa scelta, abbondantemente preannunciata, è presa con serenità e correttezza essendo finalizzata a svestire i panni del “Super Partes” e a scendere nel vivo della competizione regionale con la libera capacità di movimento e azione e nel reciproco rispetto di tutti.

La straordinaria gestione della fase emergenziale – continua l’ex coordinatore – portata avanti dal nostro Presidente e da tutti gli apparati strategici dell’amministrazione regionale ha proiettato la Campania ad essere modello da seguire per tutti e per questo motivo, coloro che come me hanno sostenuto da sempre questo progetto e voluto fortemente Vincenzo De Luca Governatore della Campania, sentono più forte la responsabilità di continuare a fare squadra profondendo tutte le energie necessarie al raggiungimento di obiettivi sempre più importanti per la nostra amata terra. Continuiamo quindi a trainare il carro, quello che negli anni abbiamo costruito con passione e sacrificio, lasciando ai “soliti noti” la corsa per salirci sopra soltanto perché in questa fase è riconosciuto da tutti come vincente. Con rinnovato entusiasmo metto a disposizione del Presidente De Luca la mia candidatura al Consiglio Regionale della Campania nelle liste di sua diretta espressione. Forte della bellissima esperienza trascorsa a far conoscere nei nostri territori i tanti provvedimenti del Governo De Luca continuerò ad incontrare in maniera ancora più intensa i rappresentanti di tutte le categorie del nostro tessuto socio-economico oltre ai tanti cittadini della nostra Area Metropolitana. Sono convinto che i cittadini sapranno ancora una volta distinguere tra i portatori di opportunità collettive e chi utilizza le opportunità a scopo personale.”

Più chiaro di così si muore. Dalle parole dell’ex sindaco di Frattaminore filtra un po’ di amarezza legata all’imbarcata dei pezzi del centrodestra che ingrosseranno le fila della coalizione guidata dal governatore salernitano. Ma tant’è. Il dato è squisitamente politico. Oltre l’apparenza esiste il risultato. Caso rassegna le dimissioni per candidarsi a sostegno di De Luca in totale libertà e senza alcuna carica di partito. Le dimissioni rappresentano un modo per ufficializzare la sua discesa in campo. Quasi a sancire una fedeltà oltre gli stravolgimenti della politica e le imbarcate improvvise. Anche se una domanda sorge spontanea. In quale lista si candiderà Caso? Non sono esclusi altri colpi di scena nelle prossime ore.

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Politica

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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